IL PERSONAGGIO
– Don Antonio Marcaccini, nato nel 1911 a Levola, nel Comune di Montefiore Conca, deceduto a soli 50 anni nell’Ospedale civile di Rimini il 14 maggio 1961, parroco a Farneto di Gemmano e a Montetauro di Coriano. A Farneto di Gemmano ai primi giorni del settembre 1944, la guerra è a pochi passi, a Villa e sul sottostante Rio Ventena davanti alla chiesa 6 innocenti, con i segni della morte sul volto sono schierati contro un muro: di fronte a loro alcuni soldati tedeschi con la pistola mitragliaratrice in pugno.
A pochi passi nella canonica due uomini discutono animatamente: uno di loro è don Antonio e l’altro è un ufficiale tedesco. La discussione diventa sempre più concitata, il prete si alza, si toglie la tonaca, rimane con la camicia e poi esce e va verso i suoi 6 parrocchiani: il maestro Amato Malpassi, Francesco (Gino) Pennacchini, i fratelli Terzo ed Erminio Leurini, Giuseppe e Mario Semprini. Si propone all’estremo sacrificio per sventare la rappresaglia: “allora fucilate anche me con loro!” La comune fede cattolica determinante per l’umana decisione del comandante tedesco gridando: Rauss! Keine partisanen! (via non ci sono partigiani).
Sintesi dell’articolo dell’11 dicembre 1988 su Il Ponte La Chiesa riminese per la pace del prof. Amedeo Montemaggi.
Chi avesse delle testimonianze o delle foto sulla figura dell’arciprete Don Antonio Marcaccini rivolgersi a Vincenzo Santolini di Coriano Tel. 0541656087 che sta curando la stesura di una pubblicazione sul Marcaccini.