– “Leggere vuol, dire profondamente pensare”, ha scritto lo scrittore Vittorio Alfieri. E seguendo questa riflessione la Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha contribuito alla stampa di tre libri di storia locale, che come diceva Benedetto Croce aiuta a capire la grande storia.
L’inferno di Dante
– Guerrino Bardeggia, gabiccese, è l’artista vivente che più di altri ha esplorato la materia del sacro. Non solo per le numerose sue opere che ornano chiese e che narrano la fede, ma tutta la sua opera e il suo linguaggio artistico trasuda di una religiosità sofferta, pregnante del suo stile di irruente drammaticità, senza mai indulgere alla gradevolezza estetica. Il suo incontro con l’Inferno dantesco, la necessità di descriverlo, raccontarlo con immagini, ma soprattutto di filtrarlo alla luce della sua inquietudine artistica, deve essere stato qualcosa di sublime e drammatico al contempo.
Il volume, oltre ai bellissimi dipinti, riporta una suggestiva carrellata di 61 disegni preparativi il viaggio dantesco, di rara energia espressiva. Curiosità: tutti i disegni sono stati eseguiti su fogli quadrettati di un blocchetto del Credito Cooperativo di Gradara.
A scuola di farfalle
– “A scuola di farfalle” è diventato anche un libro. Raccoglie un progetto di Anna Cecchini, insegnante della scuola dell’infanzia Giovanni XXIII di Cattolica, appositamente distaccata come referente e coordinatrice del progetto stesso, che viene riproposto con contenuti aggiornati e diversi per il quarto anno consecutivo. L’esperienza è stata vissuta dai bambini della scuola dell’infanzia Giovanni XXIII e della scuola elementare di Piazza Repubblica di Cattolica, in collaborazione con i docenti delle sezioni/classi.
Anna Cecchini, spiega questa bella esperienza didattica: “A scuola di farfalle è un progetto che integra, senza sostituirla l’offerta formativa della nostra scuola. Un progetto voluto affinché i bambini ‘imparino ad osservare’, pensare, abbiano il diritto di parola attraverso la relazione tra chi insegna e chi impara. E’ uno spazio pensato, ragionato, preparato per dar vita alla magia delle farfalle, un luogo in cui la cosa più importante non è imparare, ma scoprire, meravigliarsi… mettere in moto il sapere critico, attraverso una metodologia che valorizzi la costruzione collaborativa. Il tutto realizzato in un quadro cooperativo tra scuola, famiglia, comunità locale e territorio, tenendo conto dell’idea di scuola vissuta come sistema, in continuità”.
“A scuola di farfalle”, idea e coordinamento di Anna Cecchini. Direzione Didattica Statale di Cattolica – Progetto Sperimentale Autonomia Scolastica. Un’esperienza in verticale, spazio d’incontro per bambini dai 4 ai 10 anni..
Da la Ventena in giù
– Giuseppe ‘Peter’ Tonti ha sfornato un libro che racconta la vecchia Cattolica. Un cantastorie di racconti vissuti, aneddoti, poesie dialettali, luoghi e personaggi spesso scomparsi o dimenticati. Un amarcord che fa vibrare le corde della nostalgia a molti cattolichini che hanno superato i 50 anni e fanno conoscere ai giovani il ‘come eravamo’.
Il libro porta le prefazioni di Guido Paolucci (“Il nostro Peter, cantore intelligente e disincantato delle nostre memorie”), Lucia De Nicolò (“Peter non finirà mai di sorprendermi… che fosse anche un sagace interprete della memoria storica, almeno io ancora lo ignoravo”) e Vincenzo Cecchini (“Il libro di Peter testimonia la passione e l’amore per Cattolica, per i personaggi per le situazioni e i luoghi descritti”).
Scrive Fausto Caldari, presidente del Credito Cooperativo di Gradara: “Il libro di Peter Tonti si vede e si sente il piacevole ricordo di una storia paesana che sembra, per il fugace correre del tempo, essere stata dimenticata. Un paese nel quale si assiste al teatro del silenzio delle piccole storie quotidiane, perde ogni giorno un po’ della sua identità. Nella fatica di Peter c’è la ricerca delle curiosità, delle parole, delle favole, dei sapori e degli odori delle cose e degli uomini che hanno fatto e sono stati la nostra piccola città”.
Caldari: “Un risultato eccezionale”
Così il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara sintetizza il 2002
L’assemblea dei soci tenutasi lo scorso 25 aprile al teatro Astra di Gabicce Mare ha approvato il bilancio 2002. Fausto Caldari, architetto, 57 anni, da 8 presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara, racconta l’anno economico 2002.
Presidente, soddisfatto del risultato raggiunto?
“Fra le 19 banche di credito cooperativo marchigiano, con 2,5 milioni di euro di utile netto, Gradara si pone al terzo posto. Un risultato eccezionale, se si considera che è maturato in un contesto difficile per il sistema bancario; ottenuto fra l’altro praticando condizioni vantaggiose per i soci e per la clientela. Condizioni che col tempo dovremo rendere ancora più favorevoli. Soprattutto in un periodo di difficoltà come quello attuale, la nostra banca deve porsi al fianco degli operatori, degli artigiani, degli imprenditori, dei cittadini, proponendo iniziative di collaborazione e di sostegno.
L’attività del Credito Cooperativo di Gradara è già orientato in questo senso, ma lo dovrà essere sempre di più.
Aver raggiunto un patrimonio complessivo di 24 milioni di euro (46 miliardi di lire), con un incremento del 400 per cento in pochi anni è per tutti noi motivo di grande soddisfazione: ci si aprono nuove e più ampie prospettive e ci permette di disporre di maggiori capitali da investire a sostegno della crescita economica”.
Quali altri obiettivi raggiunti in questi anni?
“Dovrei dire l’apertura di nuove filiali, l’incremento del livello patrimoniale, l’acquisizione di alcuni immobili, ma voglio rimarcare il fatto che abbiamo contribuito al calo dei tassi sugli impieghi, che siamo riusciti a differenziare le condizioni praticate ai soci, E ancora, abbiamo istituito l’ufficio soci con l’intento di informare, assistere, di esser loro più vicini. Si sta ormai concludendo anche il cosiddetto ‘ristorno per il socio’, una importante istituzione che lo avvantaggerà”.
Ma la banca non è fatta di soli numeri…
“Nel 2002 la Banca ha investito nel sociale, nella mutualità, nell’assistenza, nella cultura ed in varie iniziative tendenti all’aggregazione ed alla socializzazione, cifre consistenti per incrementare il proprio legame col territorio e stimolarne ulteriormente la partecipazione.
Posso dire che il Credito Cooperativo di Gradara è un patrimonio della comunità, un bene da apprezzare, da sostenere, da salvaguardare, da difendere. La nostra banca è molto diversa dalle altre, è aperta a tutti. Me ne rendo conto soprattutto quando qualche socio mi avvicina per chiedere, per informarsi, per partecipare, per condividere il lavoro svolto, per rappresentare i suoi rilievi, le sue critiche, quando manifesta il suo entusiasmo, quando apprezza le nostre iniziative, quando porta consigli.
La nostra è una banca differente perché non ti lascia mai solo. Sono orgoglioso di quanto è stato fatto in questi anni. Devono essere orgogliosi i soci.
Deve esserlo il consiglio d’amministrazione per il lavoro svolto, per la lungimiranza nelle scelte e nelle decisioni strategiche, per i risultati ottenuti, evidenti e sotto gli occhi di tutti. Tutto questo non va considerato come punto di arrivo, con la conclusione di un percorso, ma come la partenza per raggiungere nuovi importanti traguardi.
Ma ciò che è davvero importante e determinante per la sopravvivenza della BCC di Gradara è riuscire a mantenere ed accrescere il suo legame col territorio. Ad accentuare il rapporto privilegiato con la clientela, esprimere concretamente il concetto di servizio e di vantaggio economico. Occorre avviare senza indugio iniziative tendenti a fidelizzare il rapporto con i giovani, andando alla ricerca di soluzioni e proposte a loro vantaggio. Da queste capacità dipenderà lo sviluppo futuro della nostra banca; ed è in questa direzione che dobbiamo continuare ad operare: insieme”.
Soci, gita a Napoli-Ischia
Per i soci della Banca di Credito Cooperativo di Gradara sono diventati degli appuntamenti a cui non mancare. Dal ’95 l’istituto di credito organizza delle gite d’istruzione per città d’arte. Si è iniziato piano, con un solo giorno. Negli ultimi anni i giorni sono diventati due, e qualche volta addirittura 3. L’ultima “passeggiata” è stata l’accoppiata Napoli-Ischia. A ritroso si sono visitate: Padova-Ville Venete, Genova-Costa Azzurra, Lago Maggiore, Napoli-Costiera Amalfitana, Ferrara, Mantova, Roma. Le gite hanno un grande successo, fino a 11 pullman. Ma, per ragioni facili da immaginare, ora si cerca di essere al massimo in 250 persone. Nell’ultima i pullman sono stati sei. Il prossimo ottobre è in cartellone una gita a Firenze e dintorni.
Afferma Fausto Caldari, il presidente: “Sono molto importanti per aggregare e socializzare, si scopre il senso di appartenenza. Ed è anche un momento in cui i soci conoscono direttamente gli impiegati ed il consiglio d’amministrazione. Inoltre, si coniuga il piacevole con l’istruzione”. Il presidente della banca coglie l’occasione per una breve relazione sull’andamento economico.