• Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti
MENSILE DI POLITICA ECONOMIA CULTURA SPORT E COSTUME DELLE PROVINCE DI RIMINI E PESARO - TEL. 0541-611070
sabato, Giugno 14, 2025
27 °c
Rimini
27 ° Mar
27 ° Mer
  • Login
 
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
 
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
Home Focus

Economia. La via inglese al reddito di cittadinanza

Redazione di Redazione
8 Settembre 2021
in Focus, In primo piano, Provincia di Rimini, Regione Emilia Romagna
Tempo di lettura : 4 minuti necessari
A A
Vignetta di Cecco

Vignetta di Cecco

Vignetta di Cecco

 

Tratto da lavoce.info

DI FRANCESCO GIUBILEO, dottore di ricerca in Sociologia del lavoro

I fenomeni opportunistici da parte di chi percepisce sussidi non sono un problema solo italiano. Il Regno Unito ha così costruito un sistema di welfare-to-work. Se ne potrebbero riprendere alcune caratteristiche, per comporre un meccanismo equilibrato.

Reddito di cittadinanza e Universal Credit

Il reddito di cittadinanza è ancora una volta sotto accusa. In particolare, le critiche riguardano la cosiddetta “Fase 2” del programma – quella dedicata alle politiche attive del lavoro – per l’incapacità di contrastare adeguatamente diffusi fenomeni di ricorso al lavoro sommerso da parte dei suoi beneficiari; allo stesso tempo, lo strumento non sembra essere in grado di incentivare la partecipazione al mercato del lavoro.

Non è chiaro quanto il fenomeno sia esteso in Italia, ma l’opportunismo dei percettori di sussidio è un tema noto in letteratura ed è oggetto di dibattitto in tutti i paesi occidentali. I tentativi di contrastarlo sono vari, oggetto di analisi, anche cinematografica come nel film Io, Daniel Blake , che esplora proprio le pratiche di condizionalità del sistema più avanzato al mondo di welfare-to-work, ovvero quello del Regno Unito.

Nel Regno Unito esiste un sistema di tutela analogo al reddito di cittadinanza, si chiama Universal Credit e racchiude tutti gli strumenti di assistenza pubblica (per esempio, indennità di accompagnamento, Naspi, Rdc, e così via) che, a seconda della tipologia di bisogno e dei contributi versati, varia in termini di importo e durata. Va detto che uno strumento unico di tutela, facilmente riconoscibile e ampiamente noto alla popolazione, sarebbe auspicabile anche per il contesto italiano.

Anche nel Regno Unito esistono milioni di beneficiari e, tra di loro, centinaia di migliaia hanno costantemente comportamenti opportunistici. Per contrastare il fenomeno è nato, dai tempi di Margaret Thatcher, il principio di welfare-to-work. A differenza dei percettori del reddito di cittadinanza, nel Regno Unito il beneficiario di Universa Credit non sigla una “patto di servizio”, ma una “dichiarazione di intenti”.

Il nostro “patto di servizio” spesso è un atto formale (senza conseguenze pratiche), mentre nel modello anglosassone la “dichiarazione di intenti” è invece un “contratto” siglato dall’utente, a cui spetta dimostrare il suo reale impegno nella ricerca di un lavoro. Esiste un cronogramma da rispettare, il disoccupato deve “provare” di aver cercato lavoro almeno per 35 ore settimanali: attraverso cronologie della ricerca online, e-mail di conferma di colloquio e altro ancora. Tutta la documentazione va consegnata al work coach del Jobcentre Plus che il percettore incontra generalmente una volta ogni due settimane (può capitare però che gli incontri siano giornalieri). Il percettore dovrà partecipare anche a una serie di “disposizioni ufficiali”, ovvero workshop e altre iniziative di politiche attive.

La condizionalità implica un apparato sanzionatorio che si rivale direttamente sul benefit e sulla sua entità ed è diversamente articolata (sospensione o decurtazione) a seconda della discrezionalità del work coach; ovviamente, l’utente ha la possibilità di fare ricorso. Ad esempio, può essere sanzionato il solo ritardo agli appuntamenti oppure la mancanza di documentazione a supporto della ricerca del lavoro svolta.

L’impatto della condizionalità

In Italia la condizionalità è prevista nel quadro normativo, il problema è sempre stata la sua attuazione. È bene sottolineare, che, indipendentemente dall’impatto occupazionale che produce, la condizionalità rappresenta sicuramente un ottimo strumento di contrasto al lavoro sommerso dei destinatari di eventuali sussidi, soprattutto se sono obbligati a seguire seminari o a svolgere attività di ricerca del lavoro presso i centri per l’impiego.

Tuttavia, è altrettanto lecito chiedersi se la condizionalità riduca concretamente la disoccupazione oppure sia fonte di deprivazione e conduca i disoccupati non al lavoro, ma all’inattività.

In letteratura non esistono studi statisticamente rilevanti che possono formulare una risposta chiara. In generale, l’effetto appare significativo solo nel breve periodo e questo rappresenta l’elemento costante anche nelle ultime ricerche. Nella versione tedesca e inglese di workfare, la pressione prodotta da “avvertimenti” e “sanzioni” comporta che l’accettazione di qualsiasi offerta di lavoro funziona solo nei confronti dei soggetti più “appetibili” al mercato del lavoro, mentre per i più svantaggiati ha un impatto negativo anche in termini di salute mentale, viene infatti percepita come degradante o stigmatizzante e la consapevolezza di ricevere sanzioni genera anche ansia e risentimento, creando un esercito di inattivi esclusi dal sistema più che nuovi occupati.

Paradossalmente, come emerge da una ricerca qualitativa, la maggior parte dei partecipanti al Work Programme nel Regno Unito, indipendentemente dal loro livello di “occupabilità”, ha ritenuto che il regime delle sanzioni generasse comportamenti opportunistici: col tempo si diventa esperti nell’ingannare il sistema.

Dichiarazione di intenti e integrazioni salariali per il workfare italiano

È dunque necessario costruire un meccanismo equilibrato. Alcuni aspetti del welfare-to-work anglosassone dovrebbero essere adottati quanto prima nel contesto italiano e al posto del “patto di servizio” si dovrebbe optare per la “dichiarazione d’intenti” dei Jobcentre Plus, spostando l’onere di ricerca verso l’utente (alcune attività di ricerca sono semplici e facilmente applicabili) e affidando l’attività di controllo agli operatori dei centri per l’impiego. Si tratterebbe di un’attività impegnativa, che si potrebbe in parte delegare a soggetti privati accreditati ai servizi pubblici per l’impiego. Tuttavia, la condizionalità non avrà probabilmente effetto nei confronti dei soggetti più distanti al mercato del lavoro, i quali rischiano di essere solo esclusi dal sistema. A ciò si aggiunge il rischio che il risparmio in welfare possa essere riversato in una maggiore spesa nel sistema giudiziario-carcerario e in sicurezza.

Meglio accompagnare il regime sanzionatorio a progetti di inserimento sociale e, come avviene con l’Universal Credit, prevedere anche un’integrazione al reddito (temporanea e di importo non molto elevato nel caso inglese) se il percettore decide di accettare un lavoro. Non si hanno dati sull’impatto della misura, ma certamente potrebbe essere un ottimo incentivo alla partecipazione del lavoro.

Lavoce è di tutti: sostienila.
Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto.

Articolo precedente

Provincia di Rimini. Covid: 40 nuovi positivi (40.364 il totale). Terapia intensiva: 7. Decessi: uno

Articolo seguente

Cattolica. Politiche per la salute, arriva l’assessore regionale Donini

Redazione

Redazione

REDAZIONE LA PIAZZA

Articoli Collegati

Focus

Misano Adriatico. Stoccaggio amianto, quando la storia si ripete…

13 Giugno 2025
Marcello Mastroianni
In primo piano

Rimini. Palazzo del Fulgor, mostra fotografica “EuropaCinema” di Flavio Marchetti: galleria di ritratti per ripercorrere la storia del primo festival dedicato al cinema europeo, ospitato a Rimini negli anni ’80

12 Giugno 2025
Focus

Mappa di Riccione 2025: 30 anni di belle storie

12 Giugno 2025
Focus

Misano Adriatico. La bellezza del rosa dei tamerici… la pianta di Virgilio e Pascoli

12 Giugno 2025
Angelo Turchini
Focus

Rimini. Addio allo storico Angelo Turchini. Il ricordo di Emma Petitti

12 Giugno 2025
Cultura

Misano Adriatico. Angolo della poesia: Ascoltarsi per ascoltare.                 

10 Giugno 2025
Gio Urbinati
Focus

Rimini. Chiusura del laboratorio dello scultore ceramista Gio Urbinati, una mostra ed eventi

9 Giugno 2025
Focus

Rimini. 25 anni di Rimini For Mutoko tra sport e solidarietà: tutti gli eventi estivi nel ricordo di un amico

9 Giugno 2025
Mostra più articoli
Articolo seguente
Raffaele Donini

Cattolica. Politiche per la salute, arriva l'assessore regionale Donini

Werter Paesini col sindaco Alice Parma

Santarcangelo di Romagna. Addio a Paesini, partigiano di 99 anni

Vignetta di Cecco

Economia. Ripresa tedesca: i meriti del taglio dell’Iva

Provincia di Rimini. Emilia Romagna, vaccini anti-Covid: ciclo completo per il 74% (una dose per l'83%)

Please login to join discussion

Ricerca articoli e archivi

No Result
View All Result

Articoli

gruppo292.com

Articoli recenti

  • Misano Adriatico. Stoccaggio amianto, quando la storia si ripete… 13 Giugno 2025
  • Rimini. Palazzo del Fulgor, mostra fotografica “EuropaCinema” di Flavio Marchetti: galleria di ritratti per ripercorrere la storia del primo festival dedicato al cinema europeo, ospitato a Rimini negli anni ’80 12 Giugno 2025
  • Le lezioni pro Palestina 12 Giugno 2025
  • Mappa di Riccione 2025: 30 anni di belle storie 12 Giugno 2025
  • Misano Adriatico. La bellezza del rosa dei tamerici… la pianta di Virgilio e Pascoli 12 Giugno 2025
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino

© 2025 .292-

La Piazza delle province di Rimini e Pesaro. Redazione : Piazza Gramsci, 34 - 47843 Misano Adriatico | p.iva 02540310402

  • Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti

Direttore Responsabile: Giovanni Cioria

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • Cronaca
    • Dalla nostra terra
    • La buona tavola
    • L’opinione
    • L’altra pagina
    • Spiega l’esperto
  • L’inchiesta
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti

© 2025 .292-