CULTURA
– Quando sulla riviera divampa la vacanza, il divertimentificio, la nuova biblioteca di Misano si illumina e apre al pubblico il bel giardino per ospitare scrittori e poeti, quasi un kepos (dal greco, giardino) epicureo; pare che Epicuro amasse insegnare negli spazi aperti, dove tutti erano invitati alla riflessione.
Dopo i successi delle conferenze invernali, da questa idea nasce la rassegna estiva curata da Gustavo Cecchini dal titolo: “La biblioteca illuminata: incontri con scrittori e poeti”.
Le luci si accendono il 27 giugno con Dacia Maraini, una tra le più conosciute scrittrici italiane e tra le più tradotte. Racconterà la propria esperienza di scrittrice e di donna e presenterà il suo ultimo romanzo, “Il treno dell’ultima notte”. In cui rende il suo omaggio, di donna libera e impegnata, al secolo appena trascorso, toccando i nodi centrali, i nervi ancora scoperti di una società che ha sperimentato l’orrore della civiltà e che lentamente prova a risollevarsi. Lo fa regalando un personaggio femminile ricco di umanità e verità, una donna capace di superare le paure e le convenzioni per vivere in prima persona, toccare con mano, la tragedia che si consuma in Europa e di cui nessuno è ancora consapevole.
Giovedì 3 luglio è la volta della poesia con Marco Guzzi. Scrittore, saggista, poeta, ha sempre affiancato alla ricerca poetica e filosofica un’intensa attività culturale, attraverso seminari e conferenze, ma anche lavorando a lungo nei mezzi della comunicazione di massa. Il recital di Guzzi ha come titolo: “Nella mia vita Dio”, un excursus alla ricerca dell’assoluto.
Ancora la poesia sarà la protagonista il 10 luglio, con Mariangela Gualtieri e il suo recital: “Senza polvere senza peso”. La poesia vuole essere detta, vuole respiro, saliva, corpo e voce. Vuole uscire dalla polvere della pagina scritta, dalla letterarietà dalla camera chiusa del pensiero, sbavarsi in una bocca che porta bene impressa la terra in cui è nata, il pane che ha mangiato, il vino che ha bevuto. La poesia vuole diventare musica. E’ culto festivo: se si è in tanti ad ascoltarla allora diventa la festa di tanti, una festa del dire e dell’udire.
Si chiude, il17 luglio, con lo storico dell’arte Flavio Caroli che presenta il suo ultimo libro “Il volto di Gesù storia di un’immagine dall’antichità all’arte contemporanea”. Dalla prima immagine di Gesù (un graffito/caricatura in una catacomba romana, in cui viene ritratto con il busto di un asino), alle toccanti raffigurazioni paleocristiane, alle immagini del cristianesimo ortodosso, a Giotto, Masaccio, Piero della Francesca, Gruenewald, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, Rembrandt, Velazquez, Tiepolo, fino a Gauguin, Warhol, e al cinema di Pasolini, Zeffirelli, Olmi. In questo percorso Flavio Caroli ci mostrerà come nei secoli la fantasia umana ha raffigurato l’immagine “fantasma” del Cristo. Ci svelerà perché, per esempio, Gesù venne ritratto con la barba solo a partire dal IV secolo, ci spiegherà le ragioni e le conseguenze della rigorosa dottrina iconoclasta della Chiesa d’Oriente, e ci racconterà la rivoluzionaria rottura operata dal protestantesimo nell’iconografia tradizionale.
Tutti gli appuntamenti alle 21,30 presso il giardino della Biblioteca in via Rossini, 7.
Info: 0541.618424.
G. C.