Infissi all’hotel Hyatt (Francia) e in quello degli Iron Maiden (Gran Bretagna). Commesse ricevute attraverso le fiere. Due show room di 500 metri quadrati: Malta e Plymouth. Per l’azienda che telecontrolla le reti elettriche crescita a doppia cifra
STORIE
– “Abbiamo battuto tutti gli angoli più remoti della terra per cercare di vendere i nostri prodotti”. Lo afferma Bruno Bargellini, presidente della piccola e media industria Api) della provincia di Rimini.
La crisi si combatte con la valigia in mano per cercare di vendere tecnologia, innovazione, non meno che lo stile italiano, che poi non sarebbe altro che la nostra storia culturale. Una delle aziende della provincia di Rimini che riesce a cavarsela è la Comeca; circa 25 milioni di euro di fatturato. Sede a Morciano di Romagna, è noto marchio di porte e finestre. Da qui a giugno aprirà due show room di 500 metri quadrati l’uno. Uno in mezzo al Mediterraneo, a Malta, all’interno di una catena di mega store di fascia medio-alta, “Idea Casa” (nome in italiano). L’altro invece a Plymouth, Gran Bretagna. In questo momento sia da Malta, sia dal Nord Europa stanno arrivando gratificanti soddisfazioni. Oltre allo show room, la Comeca ha vinto due commesse di grande prestigio. Porte e finestre per un lussuosissimo albergo nel cuore di Londra. Si chiama “Sanctum Soho Hotel” ed appartiene alla famosa band Iron Maiden. Sempre in Inghilterra, questa volta a Birmingham, un milione di abitanti ed una storia nobile, la Comeca ha messo le proprie porte, 1.200, in uno storico edificio restaurato di fronte alla cattedrale. Per restare in casa Comeca da sottolineare le finestre dell’Hotel Hyatt a Parigi, una delle catene alberghiere più blasonate al mondo. La commessa inglese è il frutto della partecipazione alla fiera di Birmingham; un evento biennale diventato annuale da quest’anno (l’azienda riminese ci sarà).
Umpi
Dalla Media Valconca ci si sposta nella Bassa Valconca, a Cattolica, per trovare un’altra impresa che se la cava, la Umpi di Piero Cecchini. Anzi va benissimo. Ha avuto una crescita a cifra doppia nel 2008 (più 20 per cento) e ripeterà la doppia cifra nel 2009. Utilizzando una tecnologia straordinaria inventata negli anni ’30, le cosiddette onde convogliate, telegestisce la pubblica illuminazione e non solo. Tradotto in soldoni, significa che le reti elettriche esistenti, grazie alla tecnologia all’avanguardia, diventano delle reti di comunicazione. Il risultato è un notevolissimo risparmio energetico e una migliore qualità del servizio. Cecchini ha portato la sua tecnologia in mezzo mondo, compreso le città sante musulmane, la Mecca e Medina.
Nata per telecontrollare le reti elettriche pubbliche e private, oggi Umpi significa telesorveglianza, domotica, città intelligenti (Internet wi-fi). Negli ultimi tempi ha stretto rapporti con multinazionali leader sui mercati mondiali: Telecom, Edf (l’Enel francese), Philips. Ha appena installato la sua tecnologia su un tratto di autostrada inglese, raccontata dalla Bbc (la loro Rai) e dal Times (il loro Corriere della sera). E alla fiera della pubblica amministrazione di Roma, metà maggio, lo stand italiano ha come fiore all’occhiello le intelligenti onde convogliate della Umpi. Dietro la Umpi c’è Piero Cecchini, un cattolichino che si diverte a lavorare e non solo.
Gruppo Teddy
Non se la cava male neppure il gruppo Teddy, abbigliamento. Ha chiuso il 2008 con 290 milioni di euro di fatturato (280 l’anno precedente); meno rispetto al cosiddetto business planning, ma un’ottima prestazione. Ha tenuto anche nei primi tre mesi del 2009; e non ha messo in cassa integrazione neppure una persona.
Fondata nel 1961 a Riccione da Vittorio Tadei, l’azienda inizia l’espansione negli anni ’70 con una serie di negozi tra la Romagna e le Marche. Nei primi anno ’90 varca le Alpi. Il marchio più noto del gruppo Teddy è “Terranova”, acquistato nell’88. Oggi, i capi si trovano in una quarantina di nazioni, con circa 500 punti vendita diretti.