– Il Comitato cittadino di Isola di Brescia organizza una delle ricorrenze religiose più semplici e importanti del circondario: la Festa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, il cugino di Gesù. Colui che lo battezzò nelle acque del Giordano. Se qualcuno volesse ammirare la sconosciuta frazioncina, spesso è così per gli stessi marignanesi (si veda il materiale promozionale di San Giovanni e più avanti diremo perché) lo spunto è l’11, il 12 e 13 settembre.
Tutto è così da anni con delle piccole variazioni. L’11, processione alle 9 di sera. Alla fine, per tutti, il Comitato offre vino e ciambella.
Il giorno dopo, sabato, con inizio alle 21, festa con orchestra, musica, balli, giochi.
Tutto questo si replica il giorno dopo, domenica, solo che danze e stand aprono nel pomeriggio.
Isola di Brescia è uno scrigno; è a misura d’uomo, ben curato, la chiesolina dall’elegante quanto semplice campanile a vela custodisce forse la maggiore pinacoteca d’arte sacra della seconda metà dell’800 della Romagna. Anzi, senza forse, come afferma Pier Giorgio Pasini, uno tra i più apprezzati studiosi di storia dell’arte della provincia di Rimini. La collezione religiosa invece è opera della passione di don Domenico Corbucci (1814-1887). Di agiata famiglia, il prelato, prima ancora di relazioni importanti in Vaticano, era uomo di forte sensibilità, grazie alle quali riuscì a commissionare, pagando, naturalmente, opere di valore assoluto per una sperduta parrocchia di 200 anime, ma non per questo lontana dai centri della cultura. I suoi artisti lavoravano per il papa e la curia romana: il meglio dei tempi. Qualche nome: Francesco Coghetti, Pietro Gagliardi, Nicola Consonni, Francesco Podesti (pittore papale, sua è la Sala dell’Immacolata, accanto alle stanze di Raffaello), Francesco Grandi (ritrattista di Pio IX e Leone XIII), Cesare Mariani, Augusto Bompiani, Pasquale Frenguelli.
A questo va aggiunto, il certosino lavoro del Comitato negli anni. Come si conviene ai romagnoli, attorno al piccolo edificio sacro hanno costruito un vero e proprio paradiso: giardino, area giochi, cucina attrezzata per feste e momenti di svago. Quest’anno il Comune ha trasferito dal centro di San Giovanni 7 lecci monumentali con un complesso sistema di irrigazione; i tubi che giungono fino alle radici. Luigi Bucci, una volta la settimana, si è preso la briga di innaffiare.