Vannoni, Mentelocale: “Se è un progetto fermo da 15 anni un motivo ci sarà. È frutto di una valutazione sbagliata di un vecchio Piano regolatore”. Bordoni, Pdl: “Ormai il compartone si farà. Quello che dobbiamo fare è ottenere una spalmatura consistente delle unità abitative nel territorio”. Menghi, Rifondazione: “Ormai sappiamo che non si può evitare, cerchiamo almeno, attraverso questa battaglia, di renderlo un’entità meno importante, per evitare un consumo eccessivo del territorio”
IL FATTO
di Matteo Marini
– Il fronte è comune e piuttosto compatto. Sinistra e destra sono pronte alle barricate nel tentativo estremo di fermare la realizzazione del Compartone attraverso incontri pubblici e una raccolta firme partita ad agosto e che continuerà per tutto settembre. Obiettivo: 1000 adesioni, fino ad ora ne sono state raccolte più di 400. Un’alleanza inusuale: Mentelocale, Pdl e sinistra extraconsigliare (Rifondazione comunista e Sinistra critica) nello sforzo di dare lo stop al processo che porterà, dopo 15 anni dalla prima delibera, all’edificazione dei 18 ettari compresi nella zona tra via Gramsci e via Spesso.
“Se è un progetto fermo da 15 anni – denuncia Luca Vannoni di Mentelocale – un motivo ci sarà. È frutto di una valutazione sbagliata di un vecchio Piano regolatore. È necessario un intervento in un contesto più adeguato, così si favorisce solo il privato senza invece considerare i costi sociali che saranno altissimi, sia in termini di abitanti (ne sono previsti un migliaio ndr) senza gli adeguati servizi, sia in termini di infrastrutture che in termini di impatto ambientale”. Le ipotesi proposte dalle quattro forze di opposizione vanno dalla spalmatura parziale delle cubature nel resto del territorio fino alla quella che Vannoni chiama “opzione zero”: “Il Compartone non è necessario e si può non fare – conclude – i costi non sono altissimi in termini di rimborso Ici ai proprietari, circa 370.000 euro. E il fatto che ancora non sia stato approvato, dopo mesi, il nuovo Piano strutturale comunale è il segnale che anche la maggioranza è spaccata su questo argomento. Evidentemente qualcuno si è reso conto si farà un danno enorme, senza un interesse pubblico che lo giustifichi”.
“Ci devono spiegare cosa ci guadagna la collettività – spiega Luciano Bordoni, Pdl – al pubblico andranno un centro giovani con un tetto di spesa di 600.000 euro altrimenti la differenza la paghiamo noi e un asilo interaziendale, quindi non pubblico. Certo è strano vedere Pdl e Rifondazione uniti ma questa è una battaglia che abbiamo promesso agli elettori in campagna elettorale, era nei nostri programmi”.
Dopo ormai tre lustri sembra però che si sia arrivati a una svolta. Il comparto C2-4 è difficile da evitare e attende il via libera dopo l’adozione in Consiglio di aprile e la presentazione delle osservazioni. I quattro gruppi ne sono consapevoli ma l’obiettivo è quello di almeno migliorare quello che si può: “Ormai il compartone si farà è inevitabile – ammette Bordoni – quello che dobbiamo fare è ottenere una spalmatura consistente delle unità abitative nel territorio di San Giovanni. Una spalmatura reale però, non finta come quella che hanno approvato, dove hanno tolto solo la quota pubblica e aumentato quella destinata ai privati”.
Della stessa opinione Antonio Casadei Menghi, di Rifondazione comunista: “Anche la Provincia ha detto che il Compartone era troppo grande e loro che hanno fatto? Hanno ridimensionato il pubblico a favore del privato. Ormai sappiamo che non si può evitare, cerchiamo almeno, attraverso questa battaglia, di renderlo un’entità meno importante, per evitare un consumo eccessivo del territorio. Ancora devono approvare il nuovo Psc, è l’occasione giusta per rivedere celte scelte sbagliate”.
La raccolta firme andrà avanti per tutto settembre, i banchetti saranno allestiti il sabato, la mattina e il pomeriggio, vicino all’entrata del supermercato Conad e della Coop Torconca e la sera in piazza Silvagni. Il lunedì al mercato, nei pressi della ex pesa, di fronte al parco dei Tigli.
LA SCHEDA
Su 18 ettari
– Anni ’90: idea giunta Cenci
– Ettari interessati: 18
– Appartamenti privati: 300
– Appartamenti pubblici: 140
– Commerciale: 6.000 metri/q
– Abitanti: 947
– Centro giovani
– Parco pubblico 7 ettari (con pista ciclabile di 1,5 km)
– Area per asilo nido
– Strada parallela a via Spesso