– Per la prima volta non si abusa del termine capolavori se si vuole parlare della mostra che si sta tenendo a Rimini presso il Castel Sismondo. Grandi nomi della storia della pittura: Veronese, Gauguin, Picasso, El Greco, Jacopo da Bassano, van Dyck, Gainsborough, Rembrandt, Velàzquez, Hals, Degas, Manet, Renoir, Latour, van Gogh, Cézanne, Monet, Pissarro. “Da Rembrandt a Gauguin a Picasso”, il titolo, la mostra dal 10 ottobre scorso arriverà al 21 marzo prossimo e non più al 14, a fronte dell’elevata affluenza. Giungono del Museum of Fine Arts di Boston a Rimini perché in America stanno effettuando dei lavori all’edificio che li ospita.
Si contano già oltre 50 mila visitatori in soli 51 giorni di apertura, per una media di mille visitatori al giorno tra privati e gruppi, i quali hanno addirittura esaurito le prenotazioni per gli ultimi fine settimana di mostra. Sessantamila sono ad oggi le prenotazioni complessive.
Come afferma il curatore dell’evento Marco Goldin, le aspettative sono state senza dubbio superate, pensando altresì al periodo di crisi che si sta attraversando e che più difficilmente permette di far giocare alla cultura e alle sue iniziative un ruolo di primo piano.
Le code che si sono viste formarsi in queste settimane hanno sicuramente rappresentato una novità per la città di Rimini che ha potuto godere ampiamente dei benefici che questa mostra ha comportato: l’interesse del 75% dei visitatori ha superato le mura del castello, soffermandosi nei punti principali del centro storico.
Questo un primo passo verso l’esportazione delle ricchezze e delle bellezze di Rimini in tutto il resto d’Italia: le migliaia di visitatori rappresentano in percentuali più o meno alte quasi tutte le regioni del nostro Paese. Il maggior numero di essi proviene dall’Emilia Romagna ed in generale dal centro nord. Ma non meno importante è la presenza delle Marche, della Toscana con Firenze e del Lazio con la città di Roma, che sembra sul punto di rientrare tra le prime dieci città che più hanno risposto a questa iniziativa di così alto prestigio.
Neppure l’assessore provinciale al Turismo Fabio Galli può negare l’assoluta positività di questa esperienza, che egli sostiene calarsi in un progetto più ampio di valorizzazione del territorio e di destagionalizzazione del turismo, volto a neutralizzare il fenomeno del turista “mordi e fuggi” e a creare presenze più stabili. La provincia si sta muovendo in tal senso, facendo leva sui punti di forza di cui naturalmente dispone, quali la rete museale, i castelli, i monumenti e sulle nuove risorse aggiuntesi attraverso l’acquisizione di sette nuovi comuni.
La spesa complessiva affrontata per offrire a Rimini una nota di così alta qualità ammonta a 2,3 milioni di euro; per il 15% ha partecipato la Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini e il restante 85% proviene dalla società trevigiana Linea d’ombra, la quale si occupa dell’organizzazione di mostre d’arte e allestimenti di esposizioni e della quale Marco Goldin è direttore generale.
di Laura Santoni