– E’ stato un viaggio virtuoso quello intrapreso dal comitato cittadino Vallugola Terra Nostra, che ha mobilitato l’attenzione generale intorno al tema del progetto di ampliamento del porto turistico di Vallugola, presentato dalla società Svilluppo Marittimo srl e pubblicato dall’amministrazione gabiccese il 13 agosto. Il punto di partenza di questo viaggio è stata la convinzione condivisa che i valori ambientali e il paesaggio devono essere sempre competenza della collettività per la potente carica identitaria che i luoghi interpretano nelle nostre vite.
I luoghi che abitiamo rappresentano per ognuno di noi una sorta di codice della memoria che si tramanda quasi inconsapevolmente di generazione in generazione, intrecciando il passato al futuro. Per questo potere coesivo delle comunità che li abitano, i paesaggi non possono essere sottratti alla discussione pubblica.
Con questa sensibilità il comitato Vallugola Terra Nostra ha fortemente reclamato un confronto aperto sui destini di Vallugola che coinvolgesse sia la realtà sociale ed economica, sia la componente politica gabiccese e non solo. La raccolta di firme per fermare l’intervento espansivo della struttura portuale e promuovere invece un’idea di conservazione di quel contesto fragile e evocativo che è Vallugola simboleggia il primo e imprescindibile gradino del viaggio del comitato cittadino.
Tutte quelle firme da subito sono diventate Opinione pubblica, fittissima trama di individui accomunati dal senso di appartenere in qualche modo a Vallugola, perché ci sono cresciuti, perché ci sono approdati da visitatori. Un’opinione pubblica che si è strutturata in movimento di idee.
Le idee sono quelle trattate nell’incontro-dibattito del 26 ottobre organizzato da Vallugola Terra Nostra, per analizzare le criticità insite nella proposta di ampliamento ed elaborare una nuova cultura dello sviluppo dei nostri territori pertinente alle ricchezze ambientali, paesaggistiche e storiche dei luoghi. Le stesse idee sono quelle che hanno ispirato le 21 pagine di osservazioni al progetto predisposte dal comitato e consegnate in Comune il 10 novembre per dire no a un intervento di “urbanizzazione del mare” che snaturi la delicata geografia del paesaggio costiero su cui si fonda anche l’immagine turistica della città.
Queste idee sono state veicolate dal comitato negli animati dibattiti pubblici fino a essere condivise dalle categorie economiche che hanno maturato la loro contestazione allo sfruttamento indiscriminato di Vallugola. Fino a investire la classe politica a ogni livello della responsabilità di governo dei territori, di disegni amministrativi partecipati dalla comunità.
Nel silenzio amministrativo del sindaco gabiccese Corrado Curti, con l’autorità della sua carica il presidente della Provincia di Pesaro Matteo Ricci insieme all’Assessore provinciale all‘Ambiente Tarcisio Porto, hanno anticipato il no dell’ente nella conferenza dei servizi, ancora da convocare, al progetto “troppo impattante e sovra dimensionato” di ampliamento del porto di Vallugola.
Non sono state le uniche parole della politica. Prima della Provincia, l’assessore comunale pesarese Andrea Biancani e il consigliere regionale Mirco Ricci, allarmati da quella proposta di intervenire per oltre un chilometro di costa con la previsione di circa 3.200 mq di edificazione con annesse strade e parcheggi, avevano espresso la loro lucida contrarietà al progetto della Sviluppo Marittimo srl.
Non sono mancati neanche i no regionali tradotti dagli assessori Gianluca Carrabs e Marco Amagliani che sono intervenuti all’affollata assemblea del 26 ottobre per stroncare un intervento assolutamente decontestualizzato dall’unicità del paesaggio naturale in cui si va a inserire.
Che la riqualificazione di Vallugola debba essere vincolata alla sostenibilità ambientale, sociale e culturale delle azioni amministrative, che le azioni di mutamento dei nostri territori debbano essere partecipate da chi li popola, è opinione condivisa anche dal segretario del Pd provinciale Marco Marchetti, come testimoniato da un comunicato stampa congiunto della dirigenza provinciale e del comitato Vallugola Terra Nostra seguito a un incontro di approfondimento sulle opportunità di riqualificazione del luogo a cui non si addice un intervento “sovradimensionato, assolutamente impattante ed incompatibile con l’identità del luogo”. Così, orfano di ogni solidarietà politica, anche il sindaco di Gabicce Mare che era rimasto fino a questo momento solitariamente neutrale, ha dovuto declinare la sua posizione attendista in una distanza da “questo” progetto. Il primo cittadino ha bocciato l’attuale proposta di Svilippo Marittimo srl precisando che “il progetto più giusto deve nascere da oggi in poi”.
Intanto il viaggio virtuoso di Vallugola Terra Nostra ha fatto tappa il 25 novembre ad Ancona nella IV Commissione dell’Assemblea legislativa marchigiana con all’ordine del giorno il piano dei porti regionale di prossima adozione. Un’audizione richiesta dal comitato, cui anche la Regione ha riconosciuto il ruolo di interlocutore credibile e titolato, per ribadire l’incompatibilità in termini sia quantitativi sia qualitativi dell’ipotizzato ampliamento. Per sostenere l’inopportunità di una previsione di espansione dell’attuale struttura portuale racchiusa in un contesto ambientale e paesaggistico straordinario.
Semmai Vallugola reclama un grande patto sociale per la tutela del suo paesaggio, un ripensamento serio per la tematizzazione della sua valorizzazione, una progettazione altra che rispetti lo spirito del luogo.
Dunque tutti d’accordo sulla possibilità di pianificazione di Vallugola, di quel luogo naturale che rappresenta per l’immaginario collettivo quello spazio discreto di riconciliazione ideale con le nostre radici. In questo clima di rinato senso collettivo della tutela dei luoghi quali depositari dei nostri valori identitari, si tratta di ridefinire i contenuti del disegno di riqualificazione “più giusto” per Vallugola.
In quest’ottica il comitato sta formulando una proposta da portare al confronto con la città e con la classe politica. Il viaggio del comitato Vallugola Terra Nostra non è ancora concluso.