dal Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Federazione di Pesaro e Urbino
Mercoledì 5 aprile abbiamo appreso dai media locali questa tragica notizia: “Tragico incidente sul lavoro a Fano nella prima mattinata di mercoledì. Un giovane operaio è morto dopo essere stato schiacciato da un macchinario.
La vittima è Giacomo Cesaretti, 26enne residente nella frazione di Roncosambaccio ed ex studente del Liceo Nolfi.”
Con tristezza e rabbia ricordiamo che in Italia il lavoro ogni giorno uccide tre persone.
CHI SONO I COLPEVOLI?
Forse i padroni che non rispettano le norme sulla sicurezza perché antieconomiche?
Forse lo Stato che disinveste nei controlli per non rallentare la crescita economica?
Forse alcuni sindacati più attenti al numero dei posti che della salute dei lavoratori?
Forse i lavoratori che sono costretti a lavorare senza sicurezze, o senza conoscere i loro diritti?
La risposta è sempre sì, ma il vero colpevole si chiama capitalismo: un nemico potente e criminale che colpisce di più i giovani, sfruttandoli (anche con l’alternanza scuola-lavoro) e distruggendo il loro futuro.
Riportiamo infine parte della relazione del mese scorso dell’osservatorio della CGA di Mestre:
“Lo scenario definito dalle nostre elaborazioni rileva ancora una diffusa emergenza, da Nord a Sud del Paese. E ciò che preoccupa sempre di più in questa nostra mappatura è, ancora una volta, l’incidenza di mortalità dei giovanissimi lavoratori. Quelli che hanno un’età compresa tra i 15 e i 24 anni: più di tre volte superiore a quella dei colleghi che hanno un’età compresa tra i 35 e i 44 anni. Anche in termini assoluti, poi, la tragicità della situazione delle nuove generazioni è più che evidente.”