– È più una provocazione la loro, non proprio un’intenzione da portare fino in fondo: viale Bovio aperta, di nuovo al traffico, un’idea nata per antitesi dal Comitato dei commercianti, dopo aver saputo della decisione dell’Amministrazione di allargare l’isola pedonale.
I commercianti di viale Bovio, nel ricostituire il loro comitato, chiedono nuovi arredi e hanno “sparato” sulla stampa la richiesta di riaprire il viale alle auto. Portavoce del comitato Massimo Paolucci sostenitore di idee per il rilancio della strada dello shopping organizzando iniziative. La motivazione: quella di affrontare le difficoltà della crisi e la concorrenza spietata dei centri commerciali.
Ma l’apertura al traffico di viale Bovio è una buona idea? Siamo sicuri che si compra meglio in mezzo al traffico, smog e file di macchine parcheggiate ai lati delle vetrine? I commercianti di viale Bovio sono veramente tutti d’accordo con questa rivoluzione che ha il sapore di un’involuzione antistorica? Andiamo a verificarlo sul campo.
“È una provocazione – ammette Massimo Paolucci, titolare del negozio di scarpe all’ingresso della galleria e referente per il comitato dei commercianti del centro – perché se si vuole fare l’isola pedonale deve essere una cosa seria. Anche se oggi c’è il divieto di transito passano cani e porci senza alcun controllo, allora tanto vale aprire totalmente alle auto, magari durante la settimana nei mesi invernali. Poi non c’è cura per quello che dovrebbe essere il salotto della città. Non c’è verde, l’illuminazione non è sufficiente e poi non c’è manutenzione. Alcune grate dei canali si sono aperte, una l’hanno coperta addirittura con un bidone. L’altro giorno una signora è caduta e ha rischiato di farsi male seriamente. E poi hanno tolto esercizi importanti come il cinema Ariston. Infine ho sentito che vogliono tagliare anche alcuni spettacoli estivi all’Arena della Regina. Ma questa giunta non si rende conto del danno economico e di immagine che rappresenta una scelta del genere?”.
Giovanni è seduto comodo dietro il banco della pelletteria Mary. Sembra scettico: “Siamo qui da 42 anni e, devo essere sincero, non è cambiato molto. Se sono tutti d’accordo, per noi va bene anche riaprire al traffico. Però pensiamo che non sia una soluzione, anche perché il via vai d’auto c’è lo stesso e se capita di vedere un vigile qui attorno è un caso. Ho visto a Ravenna, per esempio, dove l’isola pedonale la rispetta anche chi deve fare carico e scarico e trasporta la merce col carrellino”.
Francesco di Acquasalata: “Sono d’accordo sullo stato della via, che andrebbe risistemata, ma non credo che aprire la strada alle auto servirebbe a qualcosa perché la gente sarebbe meno invogliata a fare passeggiate in centro”.
Sara della libreria Mondadori è entusiasta dell’idea: “Siamo assolutamente d’accordo nel riaprire al traffico. Per ravvivare un po’ la stagione invernale sarebbe l’ideale. Hanno chiuso da via Mancini, hanno tolto le aiuole… qui d’inverno è un mortorio”.
Anche Lara, del negozio di scarpe di fronte è della stessa idea: “Magari riaprissero. Basta vedere via Mancini come è più movimentata. Sarebbe bello riaprissero ma non lo faranno mai”.
Salvo dell’enoteca Oinos: “Penso sia una barzelletta. Il centro deve rimanere chiuso, è una questione di principio perché un salotto deve essere così, altrimenti è un controsenso”.
In piazza Nettuno Beatrice e Cono Cimino lavorano in due locali attigui. Lei ha un negozio di cartoleria e articoli in pelle. Mentre spolvera gli scaffali trova il tempo di commentare: “Qui è il Bronx, quello che serve veramente è di farlo rispettare, il divieto, non di annullarlo. E me la prendo anche con i residenti e chi ha il negozio, che passano in continuazione. E poi la strada: non c’è manutenzione per una pavimentazione sbagliata, di marmo tutto rovinato e sporco. E l’idea di farci passare anche il trenino certo non aiuta a mantenerla integra. L’illuminazione è scarsa. Guardate la piazza, è buia e la banca certo non aiuta…”.
Cono Cimino: non in veste di consigliere comunale d’opposizione ma di semplice commerciante spiega: “Quello delle auto non è certo un tabù. Però l’isola pedonale è una conquista, che va tenuta ma a certe condizioni. Che sono quelle di mantenere la strada pulita e in ordine, con un piano di viabilità adeguato e i parcheggi. Ora come ora queste condizioni non ci sono”.
di Matteo Marini