La Prima Sezione Penale della Cassazione ( N° 12049/2023) ha riconosciuto come reati alcuni atti compiuti nello svolgimento della commemorazione funebre di Ramelli ed altri militanti fascisti, tenutasi nel marzo 2022 a Milano: ci riferiamo a gesti riconducibili alla ritualità del disciolto partito fascista, a cominciare dal saluto romano. Tali comportamenti, secondo la Suprema Corte, si configurano come reato, in quanto sottintendono la volontà di sostenere ideologie di stampo estremista nonché di fare aperta apologia del fascismo.
Non dimentichiamo che la Costituzione alla XII disposizione transitoria e finale vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del partito fascista e stigmatizza condotte simili a quelle sopra elencate, attribuendo alle stesse valenza di reato punibile anche ai sensi dell’art 5 della legge Scelba.
La nuova pronuncia della Cassazione è, per l’ANPI, un ulteriore mandato, peraltro sostenuto dagli strumenti della piena legalità: è necessario vigilare con attenzione sui valori Costituzionali ed antifascisti, segnalare e quindi osteggiare ogni tentativo di stravolgimento o interpretazione tendenziosa della Costituzione, per proteggere l’ordine democratico e i valori ad esso sottesi.
In tal senso stiamo lavorando con le Amministrazioni territoriali per rimuovere le onorificenze e la toponomastica che richiamano, glorificandola in modo incongruo e criminale, il periodo più buio della nostra storia democratica. Mai più braccia tese.