– Il PalaRiccione, al di là del passato, resta un’opportunità. Sul molo di Cattolica si poteva agire meglio e progettare con più avvedutezza. Mai tanti alberghi aperti d’inverno. Sono un’ottantina, erano pochissimi dieci anni fa. Si prevede una buona stagione.
Bruno Bianchini (famiglia Biasòn) nato a Riccione da genitori di Misano Cella è uno dei tanti misanesi che hanno fatto grande e bene Riccione. Quarantasette anni, sposato, due figli, dal maggio del 2008 è il presidente della più importante associazione della città.
L’immagine PalaRiccione, che cosa le suggerisce?
“Un’opportunità che dipende da noi riccionesi. Sul passato si può dire tutto e il suo contrario, ma quello che conta è il presente. Bisogna ripartire con una gestione rigorosa, professionale, diretta. E va fatto all’interno di un coordinamento provinciale con operatori riccionesi. Intendo che se i palazzi dei congressi di Riccione e Rimini fossero lasciati alla libera concorrenza rischierebbero di annullarsi a vicenda. Invece, non sono d’accordo con chi dice che il PalaRiccione vada a fare concorrenza alle sale congressi dei nostri alberghi. E la prova è data dal fatto che molti dei nostri albergatori sono coinvolti nelle sue attività, perché in casa propria alcune cose non sono fattibili”.
Qual è il suo giudizio sul molo di Cattolica che potrebbe erodere la spiaggia di Misano e Riccione?
“Non è un segreto che non siamo affatto contenti del molo cattolichino. Se dovesse, come pare, provocare l’erosione a nord, non so fino a che punto ci sia un beneficio. E’ chiaro che all’interno del proprio territorio ognuno pensa alla propria organizzazione, solo che certe scelte vanno fatte più a monte. E di queste scelte a monte non siamo affatto contenti. Abbiamo atteso sette mesi prima che l’assessore regionale Bruschini ci promettesse che prima ancora della costruzione del molo sarebbero state messe in sicurezza gli arenili. E le motivazioni del molo mi lasciano perplesso. Si dice che senza sarebbe pericoloso l’ingresso nel porto, ma il responsabile, il progettista perché non ne ha tenuto conto?”.
A Riccione, soprattutto sul lungomare, si vedono molti alberghi in ristrutturazione, quale segno?
“Se non ci si adegua alle nuove richieste del cliente, ampie e veloci, si corre il rischio di restare fuori dal mercato. Ristrutturare poi significa anche non stare aperti solo d’estate, ma la possibilità di allungare la stagione in altri periodi dell’anno. Si può intercettare il turismo sportivo, il fieristico, il congressuale, quello del business. Non è un caso che oggi abbiamo un’ottantina di strutture che sono quasi sempre aperte. Dieci anni fa erano molto meno”.
Si dice che molti alberghi stiano passando di mano a prezzi ben oltre il proprio valore commerciale. Che cosa dice?
“Arduo rispondere. E’ difficile fare verifiche e documentare. In genere, le cifre sono figlie di trattative riservate”.
Tre idee sulle quali scommettere insieme alla pubblica amministrazione?
“Prendere la gestione del PalaRiccione. Il secondo punto è la partita legata alla promozione. Se ne parla spesso, ma siamo ancora al palo. E’ uno di quegli argomenti per il quale mi sarebbe piaciuto avere la riunione ieri. Con il fatto che la giunta Pironi abbia quattro anni dinnanzi si potrebbe lavorare su un buon progetto. Il terzo punto è che abbiamo fatto un’osservazione al Rue (Regolamento urbanistico) nel quale chiediamo che chi ricostruisce l’albergo deve avere un posto auto per camera e non gli attuali 1,3”.
Promozione, che cosa pensa del fatto che bagnini e pubblici esercizi non partecipano?
“Storicamente bagnini e negozianti non sono mai stati coinvolti. Credo che il clima sia cambiato e che sarebbero disposti anche a dare un contributo”.
Promozione come andarci?
“La presenza alla fiere va rivista e pensata diversamente. Il volantinaggio ad esempio non ha più senso. Una partecipazione forte richiede risorse difficilmente reperibili sia in campo privato, sia in campo pubblico”.
Come si prospetta la stagione?
“Se le visite su Internet hanno un significato, potremmo dire non disprezzabile. Ci sono molto più visite rispetto all’anno prima. Speriamo che si traducano in prenotazioni”.