– “L’inferno di Dante. Dalì e Rauschenberg”. E’ il titolo della mostra che si tiene a Palazzo Rubini Vesin, 28 febbraio – 6 giugno-
Gradara celebra le sue radici ma con lo sguardo puntato al futuro. L’evento mette a confronto – in un percorso inedito ed affascinante – le atmosfere indimenticabili dell’opera fondamentale della letteratura italiana con le risorse espressive della contemporaneità.
Il sindaco Franca Foronchi sottolinea le peculiarità della mostra, ideata e organizzata da Gradara Innova con la collaborazione e il sostegno dell’amministrazione comunale. Dice “Per Gradara questa esposizione rappresenta un ritorno a casa: dopo i grandi nomi che abbiamo evocato in questi ultimi anni – Mirò, Picasso, Fiorucci, Léger – accolti con entusiasmo da un pubblico vario e attento, rendiamo omaggio al nostro territorio, a colui che ha saputo narrarne con impareggiabile maestria l’incanto, la seduzione, la passione. Dante rivive attraverso le due serie grafiche in mostra, capolavori del nostro tempo”.
Le opere sono unificate dal fatto di avere rappresentato un momento centrale nella produzione dei due artisti. La discussa commissione dell’illustrazione della Divina Commedia a Salvador Dalì impegna il maestro per diversi anni e richiede l’incisione di ben 3500 legni
Alla fine degli anni Cinquanta risale anche l’Inferno di Dante realizzato da Robert Rauschenberg, uno degli artisti americani più rappresentativi del Dopoguerra, scomparso nel 2008.