L’imprenditore e politico Attilio Cenni se n’è andato il 17 luglio dopo una breve malattia. Aveva 74 anni. La sua caratteristica più bella era la profonda umanità. Lascia la compagna e cinque figlie. Uomo che ha caratterizzato la vita sociale di Riccione. Le esequie civili si sono tenute oggi alle 15 nella sala consiliare del comune di Riccione.
Ecco l’ultima intervista sulla Piazza cartacea. Risale all’aprile del 2020. E’ ancora attualissima.
– “Due comuni nella provincia: Riccione e Rimini. A Riccione innalzerei tre grattacieli bellissimi. Fare del porto-canale il secondo salotto insieme a viale Ceccarini e due darsene in più”.
Attilio Cenni è uomo di idee ed anche di una certa originalità. Col fratello Paolo, è il titolare degli hotel Des Bains e Maddalena. La sua famiglia ha caratterizzato la storia economica e politica della Riccione del dopo-guerra. Affermato distributore di bibite e birre, il babbo Biagio è stato anche sindaco. Attilio invece dal ‘90 al ‘95 fu assessore allo Sport, Bilancio, Istruzione (“il più affascinante”, ricorda). Ha ricoperto anche il ruolo di presidente delle Farmacie comunali di Riccione. Una caterva di passioni: la fotografia, il cinema, il sociale (è anche stato vice-presidente Unicef), sport (tennis, sci e windsurf).
“Riccione – afferma – nessuno me ne voglia, ha una marcia in più. Dopo tutto il mare lo hanno in tanti; l’Italia è circondata dal mare”.
Alcune idee per rilanciare Riccione?
“Più che per Riccione, direi pere il mio territorio, che è la provincia di Rimini. Costruirei una squadra di prestigiosi architetti, ingegneri ecologici, filosofi e medici e chiederei a loro cosa e come fare per modificare e migliorare il prodotto turismo dopo questa tragedia del coronavirus. Per tornare a Riccione, innalzerei tre grandi torri; una all’altezza del Marano, l’altra in zona del ‘Pastrocchio’ e l’ultima delle Fontanelle. Dovrebbero essere adibite a parcheggi, ma soprattutto belle al punto da caratterizzare la nostra città. Da qui si prenderebbero i mezzi pubblici gratuiti ed a guida autonoma per portare i turisti ed i cittadini negli alberghi e nelle loro abitazioni sprovvisti di parcheggi. In questo modo, sarebbe possibile non avere le automobili nelle strade. Le strade devono essere aree pubbliche dove si scorre e non un parcheggio”.
Lei da tempo, porta avanti l’idea di due grandi comuni nella provincia di Rimini, che cosa intende?
“Rimini e tutta la Valmarecchia e Riccione, e tutta la Valconca, comprendendo anche Gabicce Mare, Gradara e Tavullia, che pur essendo nella provincia di Pesaro in passato appartenevano ai Malatesta. L’idea l’ho avuta quando ero a Los Angeles, dove ogni anno il territorio aumenta, perché Los Angeles fornisce l’acqua che i comuni limitrofi non hanno. Noi riccionesi invece dell’acqua abbiamo il brand, il marchio.
Noi insieme alle altre cittadine faremmo parte di un grande comune, ma ognuno con proprie caratteristiche: l’interno sarebbe caratterizzato da storia, arte, cultura e natura.
Il mare sarebbe la zona della gioia, del glamour, dello stare insieme. E’ innegabile che sui mercati internazionali è più facile portare avanti il brand Riccione. Forse qualcuno potrebbe pensare che il mio sia un grande sogno, ma se le cose già le pensi le puoi anche realizzare. Questo progetto deve essere condiviso e portato avanti insieme in una cornice di interesse generale”.
Il porto-canale, che fare?
“Potrebbe essere il nostro secondo salotto insieme a viale Ceccarini. Il nostro porto-canale è già bello di suo, basterebbe davvero poco per renderlo fantastico. A proposito di porto, farei anche due darsene ecologiche: una dove c’è adesso il parcheggio di fronte al Pastrocchio di fianco al Rio Melo; in questa darsena si dovrebbe incanalare l’acqua del Rio Melo. Poi, con sistemi innovativi e naturali, l’acqua, dovrebbe essere depurata e pulita per farla sfociare in mare. Stessa darsena ecologica per il fiume Marano; andrebbe edificata nel grande prato-parcheggio di fronte alla colonia Reggiana e l’Hakuna Matata. Ricordiamoci che il Marano funge da collettore delle acque reflue di San Marino, uno stato che non ha ancora il depuratore: incredibile”.
Lei culturalmente è di sinistra, che cosa pensa del Pd riccionese?
“In un momento così delicato come l’attuale, esiste un solo obiettivo: uscire da questa tragedia e mantenere i valori democratici che contraddistinguono il nostro Paese. Avere due forze politiche, una di sinistra ed una di destra è comunque positivo. Per dirlo in termini commerciali, o semplificando, la concorrenza è l’anima del commercio ed anche della politica”.
Per alcuni anni lei ha commerciato e vissuto in Cina, come i cinesi?
“Loro sono abituati a fare le cose in silenzio e vogliono raggiungere l’obiettivo a tutti i costi. Sul coronavirus farei come stanno facendo loro: tutto chiuso eccetto il necessario; cioè il mondo alimentare e quello sanitario”.