di Giorgio Girelli *
La direzione della Bohéme al Festival Pucciniano di Torre del Lago del maestro Manlio Benzi è stata coronata da vivo successo sottolineato dagli entusiastici applausi dei tremila spettatori presenti. Ne possono essere entusiasti Pesaro, dove Benzi , affermato direttore d’orchestra, laureato in lettere con il massimo dei voti e lode alla “Sapienza” di Roma, è titolare da molti anni della omonima cattedra presso il Conservatorio Rossini, e Rimini, città natale del musicista dove ora egli risiede. “E pensare – rileva Benzi, per il quale il programma prevede di nuovo il podio per le repliche il 10 e 25 agosto – che il tempo per le prove è stato limitatissimo e fino a un quarto d’ora prima dell’inizio dello spettacolo ho avuto indicazioni sui movimenti sul palco”. Benzi venne chiamato, come noto, a sostituire Alberto Veronesi dopo il suo clamoroso licenziamento dal Festival Pucciniano a seguito delle altrettanto clamorose esibizioni del musicista che diresse ad occhi bendati la Bohéme. Pur avendo visto a suo tempo – gli viene contestato – quale direttore artistico del Festival e approvato il progetto registico in una riunione con il Direttore Generale Moretti tenutasi quest’inverno. Così sostiene il regista.
Ma tutto ciò è risaputo. Meno noto è il prestigioso curriculum di Manlio Benzi, di cui il maestro non ha mai fatto sfoggio. Tra i celebri ruoli da lui ricoperti si ricorda che già nella stagione 1996/97 è stato direttore musicale del Teatro Nazionale Serbo di Novi Sad. Ha inoltre debuttato alla Bayerische Staatsoper di Monaco (Madama Butterfly), all’Opera di Parigi e al Lincoln Center di New York (Orfeo e Euridice), allo Staatstheater di Stoccarda (Cenerentola), alla Semperoper di Dresda (Macbeth), alla Staatsoper di Amburgo (Madama Butterfly). Né è mancata la sua presenza all’ “Aalto Theater” di Essen (Bohème). Un bel successo di pubblico e critica ha riscontrato il suo debutto con l’Orchestre National de France al Theatre des Champs Elysées.
Benzi si è inoltre felicemente impegnato in nuove produzioni liriche con il Teatro La Fenice di Venezia , la Fondazione Toscanini di Parma, il Festival della Valle d’Itria, il Macerata Opera Festival, il Teatro Nazionale dell’Estonia, il Teatro Nazionale di Tbilisi , l’Opéra Royal de Wallonie di Liegi, il Teatro di Erfurt, l’Opera North in Inghilterra, il Volksoper a Vienna e l’Opera Ireland di Dublino. Molto attivo nel repertorio sinfonico, è stato invitato a dirigere varie e prestigiose orchestre ( tra cui L’ Orchestra National de France, l’ Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’ Accademia di Santa Cecilia, i Munchner Symphoniker, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, del Teatro Regio di Torino, del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro La Fenice di Venezia). Attività costellata da impegni in importanti tournée, tra l’altro, con l’Orchestra Sinfonica di Milano (in Francia e Svizzera) e con l’Orchestra Haydn di Bolzano (al Festival Internazionale di Brescia e Bergamo, oltre che in Austria, esibendosi anche nella sala grande del Musikverein di Vienna). Alle sue direzioni hanno sempre fatto seguito lusinghieri giudizi dei critici dei paesi frequentati. Ha scritto di lui Simon Corley: “Benzi possède indéniablement la fibre lyrique e dramatique…” .
Manlio Benzi è autore di musica da camera, teatrale, di vari saggi di argomento musicologico e di revisioni critiche per la casa editrice Ricordi di Milano e per l’Istituto di Studi Verdiani di Parma.
Avverte con intensità la sua responsabilità didattica ricoperta a Pesaro dal 1999: “Cosa che mi costringe costantemente – confessa il maestro Benzi – a riflettere sul senso e la funzione di questa professione a tratti così inafferrabile e spesso in tanti sensi misconosciuta…”
La musica è ciò che meglio esprime il genius loci pesarese – scrive il Comune di Pesaro – e connette le tante anime di questa città di provincia vivace come una metropoli dove convivono le solide radici di arte e cultura e l’effervescenza contemporanea, la storia antichissima e il moderno centro balneare, la tradizione agricola e quella marittima. La figura e le opere di Gioachino Rossini, Il Conservatorio, le diverse istituzioni musicali fondate fra il XIX e il XX secolo non sono semplici beni materiali di cui Pesaro è erede ma esprimono una fitta rete di conoscenze, patrimoni e professionalità multidisciplinari che formano l’identità cittadina.
Se dunque su questo presupposto Pesaro è stata dichiarata nel 2017 dall’Unesco “Città creativa della Musica” ed è stata proclamata “Capitale della Cultura 2024” lo si deve anche alla presenza ed alla operatività di personaggi quali Manlio Benzi di cui il suo Conservatorio può essere ben orgoglioso.
*Presidente Emerito del Conservatorio Statale Rossini