di Giorgio Girelli *
Nobile di lignaggio, ma soprattutto nobile per i valori, i sentimenti ed il portamento che hanno caratterizzato la personalità di Clemente Castelbarco Albani giunto al Grande Appuntamento che lo ha strappato all’amore della consorte Marianne e della figlia Alessandra, nonché all’affetto di amici e conoscenti. Gli sono grato per essersi reso disponibile a far parte del Consiglio di amministrazione del Conservatorio Rossini, dopo peraltro avere declinato proposte di istituzioni prestigiose. Per molti anni ha fornito il suo contributo di esperienza ed equilibrio, rinverdendo peraltro la vicinanza all’Istituto musicale già espressa da un ascendente, Cesare Castelbarco Albani che era stato presidente (1935-1936) dell’allora Liceo musicale Rossini. L’attenzione verso la cultura ha segnato l’esistenza di Castelbarco Albani che, come noto, senza aiuti dello Stato si è fatto carico del mantenimento della Villa Imperiale, uno dei capolavori dell’arte rinascimentale, edificata nel XV secolo per opera di Alessandro Sforza. Vi sono stati ospitati imperatori, i reali d’Inghilterra (Carlo nel 1988, ricevuto da Clemente). Della gestione della struttura ora si occupa la figlia Alessandra, architetto. Clemente Castelbarco Albani ideò anche un’altra impresa : la riproduzione digitale integrale e l’inventariazione del patrimonio storico costituito dai numerosi documenti di proprietà della famiglia Albani facenti parte dell’archivio privato di Papa Clemente XI Albani. Progetto realizzato in collaborazione con Antonio Brancati, ex direttore della Biblioteca e dei Musei Oliveriani e con l’attuale direttore, Brunella Paolini, con l’apporto informatico della Università di Urbino. Per gli studiosi è ora disponibile il contenuto di otto grandi casse di zinco in cui sono stati perfettamente conservati migliaia di atti appartenuti al pontefice. E nel 2017 il Rotary International ha insignito Castelbarco Albani della distinzione onorifica “Paul Harris Fellow” – consegnata dal Governatore Valerio Borzacchini – per “ i meriti e l’impegno profuso nel raggiungimento degli scopi culturali e sociali”.
E’ stato valido imprenditore nel settore agricolo gestendo la fiorente azienda di Villanova, in comune di Montemaggiore, diretta da Enrico Calcagnini, indimenticato ed apprezzatissimo sindaco del paese. Ed anche qui non sono mancati azione e consiglio nella guida della Associazione di categoria. Circostanza non nuova nella famiglia Castelbarco che vanta intellettuali, eroi di guerra (una medaglia d’oro a Giancarlo, caduto nella Grande Guerra; Alessandro, medaglia d’argento in Grecia), imprenditori (Gian Luca, direttore della Lintas; Guglielmo, appassionato sportivo fu socio di Giuseppe Benelli nella costituzione della FAM (Fabrica Automobili-Motociclette), contrastata nientemeno che da Vittorio Valletta). E chi vuol saperne di più può consultare il documentato volume di Gian Luigi Falabrino autore di “Storia della famiglia Castelbarco”.
Della serietà e della coerenza di Clemente, la cui rotta è stata sempre impenetrabile al volger del vento, fa fede il suo percorso di vita ben distante da convenienze e compromessi, fedele e solidale con gli amici anche quando a questi la fortuna non arrideva, come posso personalmente testimoniare. Insomma , un “hombre vertical”, direbbero gli spagnoli.
*Presidente Emerito del Conservatorio Statale Rossini