Daniela Angelini, sindaco di Riccione prima del commissariamento “Con il Piano strategico del turismo daremo vita al primo progetto di ristrutturazione complessiva del sistema Riccione”
“Rafforzare la competitività, la qualità e di conseguenza la redditività dell’intera filiera turistica. Mettere in campo una strategia di sviluppo che punti sulla integrazione dell’offerta. Maggiori investimenti sulla comunicazione e la promozione. Il Piano strategico del turismo per dare corpo al primo progetto di vera e propria ristrutturazione del sistema turistico, rifondandolo su idee chiare e condivise”.
Daniela Angelini, fino allo scorso giugno sindaca della città di Riccione con delega al Turismo, ha trascorso l’estate costruendo un dialogo costante e diretto con gli operatori e con i loro rappresentanti, restando sempre a contatto con una realtà economica che da un lato accusa difficoltà contingenti ma dall’altro ha la possibilità di rilanciarsi dal punto di vista strutturale.
“La crisi della stagione appena trascorsa può e, a mio giudizio, deve costituire una grande opportunità da cogliere per avviare quel processo di cambiamento culturale capace di rafforzare la competitività, la qualità e di conseguenza la redditività dell’intera filiera turistica. Un processo necessario che si sarebbe dovuto intraprendere già da molto tempo”.
Daniela Angelini ritiene che sia necessario mettere in campo da subito “una strategia di sviluppo che punti sulla integrazione dell’offerta”. Analizzando l’andamento di una stagione estiva piuttosto complicata, emerge che “il segmento che ha mostrato maggiori difficoltà è stato il balneare. E su questo dovremo analizzare adeguatamente le cause. Al contrario, gli altri segmenti che compongono la ricca offerta cittadina, dallo sportivo al congressuale, hanno prodotto risultati migliori rispetto agli anni precedenti”. Proprio anche alla luce di queste performance diventa fondamentale adeguare l’offerta “puntando sul vantaggio competitivo garantito dalla pluralità della proposta riccionese che spazia dal balneare al commercio di alta qualità, dall’enogastronomia locale alle bellezze delle colline e dei borghi del nostro entroterra, dal mare d’inverno al prodotto turistico garantito da Natale, Capodanno e ponti primaverili”, oltre ai già citati ed estremamente produttivi segmenti di sport e congressi.
Riccione per rilanciarsi ha bisogno di “investire maggiormente sulla comunicazione, promuovendo un’azione di marketing territoriale efficace ed innovativa – prosegue Angelini -. Abbiamo la necessità di rafforzare ulteriormente il brand Riccione e di promuovere la città come una destinazione attraente 365 giorni l’anno, utilizzando strumenti innovativi come la digitalizzazione”.
Dopo avere già investito sui mercati di lingua tedesca, avviando durante lo scorso inverno azioni di marketing nelle città principali di Germania e Austria, la sindaca fino allo scorso giugno ritiene che la promozione turistica vada potenziata ulteriormente verso i mercati esteri tradizionali, il Nord Europa ma non solo. “Occorre investire anche su mercati emergenti che possano apprezzare e premiare la nostra offerta. Dobbiamo andare molto oltre il turismo di prossimità che è stato un elemento di garanzia e continuità durante la pandemia ma che non può rappresentare affatto il nostro solo e unico target”.
Il riposizionamento della città passa certamente attraverso la realizzazione del nuovo viale Ceccarini e del nuovo porto, che Angelini ha promesso di completare entro la legislatura, oltre che per un innalzamento generalizzato della qualità urbana, soprattutto intervenendo radicalmente su strade e marciapiedi, ma è di imprescindibile importanza dare sostanza al Piano strategico del turismo. “Avevamo avviato e proseguiremo – spiega la prima cittadina eletta nel 2022 – un confronto strutturale con gli operatori e i rappresentanti dei settori imprenditoriali legati al turismo. Lavorando insieme, pubblico e privato, devono dare vita a un primo progetto di vera e propria ristrutturazione complessiva del sistema turistico. Dobbiamo discutere e confrontarci in maniera anche scientifica per arrivare a una pianificazione fondata su idee chiare e progetti condivisi perché è solo così che saremo capaci di rendere il nostro territorio pronto ad affrontare le sfide attuali e future”. Il Piano strategico del turismo vuole essere, nei piani di Angelini e della coalizione che la sostiene, “l’attivazione di un processo in grado di generare imprese turistiche più strutturate, più solide e più preparate per resistere alla competizione globale”. Ma il Piano strategico ha anche la finalità di “generare un senso di appartenenza ai valori e all’identità del territorio, di rappresentare una sorta di bussola che orienti e promuova la riqualificazione delle infrastrutture pubbliche e delle strutture private, in particolar modo quelle ricettive”.