Vino Sole Rosso di Enio Ottaviani, premiato con i Tre Bicchieri dal Gambero Rosso.
Cerimonia domenica 15 ottobre nella cornice del Teatro Brancaccio di Roma la cerimonia di premiazione organizzata dal Gambero Rosso con la consegna dei diplomi per il riconoscimento dei “bicchieri”.
Protagonista per la provincia di Rimini la Enio Ottaviani con il suo Sangiovese Superiore Riserva Sole Rosso 2020.
Un grande lavoro quello del Gambero Rosso che ha recensito 27.000 vini di cui 406 romagnoli assaggiati, di questi solo 7 si sono aggiudicati i 3 bicchieri.
Davide Lorenzi – winemaker dell’azienda, era lì sul palco a ritirare il premio.
“Un premio che noi della Enio Ottaviani dedichiamo a tutta la Romagna dice Davide -. Siamo davanti a un Sangiovese asciutto, corposo e con una lunga persistenza gusto-olfattiva. Negli anni questo vino ha sempre di più trovato una sua espressione e una sua voce. Nel Sole Rosso sono racchiuse le tradizioni, lo spirito di autenticità e il sorriso schietto della Romagna. Si chiama Sole Rosso perché è un Sangiovese che guarda il mare di Cattolica, nell’etichetta il sole delle serate d’Agosto è rappresentato sul mare e speriamo scaldi il cuore di chi lo assaggia.”
Un riconoscimento che afferma tutta la Romagna, una Romagna del vino positiva e fruttuosa, che è la sorpresa vera della Guida 2024, e che è tra le regioni vitivinicole che più si è distinta negli ultimi anni, per quello che riguarda non solo bontà del vino ma anche per essere riuscita a comunicarsi in maniera corale, grazie ad azioni comuni di sinergia fra gli stessi produttori
Oggi le sottozone del Sangiovese sono ben 16, coprono l’area che va da Rimini a Castel San Pietro e identificano il vino della Romagna come un’espressione di territorio. “La Romagna del vino oggi è un mosaico non solo di vitigni e territori, ma anche di pensiero e visione” – afferma Francesco Bordini, enologo presente alla premiazione “e l’ambizione del comparto vitivinicolo è una storia che negli ultimi trent’anni è cresciuta esponenzialmente. E’ cambiata la fame di sapere e la disponibilità al dialogo, e per la prima volta la Romagna è matura per approcciare anche il mercato del fine wine”.