Fiera Ecomondo, Rimini a passo d’uomo. Una meraviglia: c’è una marea di gente. Insomma, altra eccellenza riminese.
Da Misano Adriatico a Rimini: un zigzagare di due ore.
“Se fossi in te farei il lungomare per Viserba Monte. Domani a Rimini ci sarà un traffico paralizzante causa la fiera Ecomondo”.
Chi scrive non dà molta retta alla riflessione dell’amico e mal gliene incolse.
Parte alle 9 da Misano Adriatico; si ferma 5 minuti 5 a bere un caffè al bar “Chicca” a Misano Monte. Bar e Pascucci sono una garanzia.
E via alla volta di Rimini. Tutto bene fino alla rotonda del Colosseo (la sede riminese dall’Ausl). Qui c’è la fila fino alla Strada Nazionale, con la stessa col traffico fermo. Da qui alla Fiera di Rimini ci sono almeno 4 chilometri…
Niente male, si pensa: si fa il sottopasso della Nazionale per entrare nella via Flaminia nel cuore di Rimini. All’altezza della rotonda davanti all’ingresso sul retro dell’ospedale Infermi il traffico è paralizzato; parte dal semaforo dell’elegante chiesa della Colonnella. A passo d’uomo e fermi; dopo una decina di minuti lo scriba, all’altezza della chiesa, svolta a sinistra, pensando di raggiungere via Euterpe.
Taglia ed osserva dietro il complesso Leon Battista Alberti una Rimini quiete e sconosciuta: belle case ed un’alta qualità di vita.
Delle vecchie case popolari di decenni si fanno notare per eleganza; nulla a che fare con i loculi commerciali di oggi pagati a peso d’oro grazie ad una triste speculazione edilizia degna dei racconti di Italo Calvino. Anzi, peggio. La vita vera, che parte dalla tana, dell’italiano medio-basso rispetto ad alcuni decenni fa è peggiorata. Molto peggiorata. Dove stanno le ragioni di tale degrado culturale e di valori prim’ancora che economico al di là delle appartenenze politiche?
In questo zigzagare per le strade, ci si immette nello stradone del Comando dei Carabinieri. Grandi cartelli raccontano che via Euterpe è chiusa per lavori in corso. Ad alzare lo sguardo, si nota che la Statale 16 è una lunga catena di automobili come morte.
Chi scrive si dice che attraverserà tutta Rimini per immettersi sul lungomare verso Viserba e sarà anche l’occasione per fare strade mai percorse prima. Dopo un lungo reticolo di arterie si arriva in via Marzabotto. All’altezza della vecchia sede della Cna, il fermo. Automobili incolonnate fino alla rotonda di via Marecchiese. Dopo un quarto d’ora, si è sulla strada che ti porta nella vallata, ma piuttosto che svoltare a sinistra verso la SS16 per la strada più breve per la Fiera, si opta a destra per raggiungere il ponte di Tiberio e calare verso l’agognata Viserba.
Si scivola via veloci nella città fino alla rotonda di Castelsismondo, la sede del Fellini Museum. Traffico fermo. Da qui fino al Ponte di Tiberio si marcia alla velocità delle tartarughe, però si ha il tempo di guardarsi intorno, scrutare e riflettere. Si nota, in un angolo di giardino, un ulivo di 50 anni potato con raffinatezza. Le foglie vigorose e lucenti raccontano che è in ottima salute. Ci si chiede la persona che lo coccola, come si conviene alla cose importanti. Poco più avanti, sulla destra, ad una decina di metri dai fasti del Ponte di Tiberio, una bella residenza è impreziosita da una loggia tra i piani; svetta un terrazzo torre ingentilito dal tetto; un’altra loggia che si apre a 360 gradi su Rimini. Chissà che vista…
Poco prima, sulla destra, si ammira la possenza e grandezza di Castelsismondo, che reca con sé la sensibilità dei riminesi: il recupero del sindaco Andrea Gnassi, la costruzione della scuola in cemento armat, lungo il suo perimetro, l’innalzamento delle mura medievali sempre col freddo cemento armato. Si poteva di certo fare meglio, ma nel dopoguerra la popolazione era di certo attanagliata da altre priorità. Dopo tutto, l’amministrazione comunale voleva abbattere anche il Tempio Malatestiano…
All’altezza del Ponte di Tiberio, c’è l’obbligata svolta a destra; appena dopo, subito a sinistra e si è nel cuore di Rimini. Altri zigzagamenti, si arriva lungo il canale che ti porta verso gli spazi più veloci… Ma anche qua la fila, questa bella e maledetta fila che racconta la bontà di Ecomondo ed il successo delle idee Made In Rimini. Insomma, tale disagio vale bene una messa, si potrebbe dire, se non di peggio… qualche imprecazione. Giunti al sospirato ponte, si svolta a sinistra verso la zona artigianale di Viserba. Finalmente un traffico umano… lento ma veloce.
Arrivati alla zona artigianale viserbese, si nota che la Romea è metallizzata: automobili a passo di pulcino che fanno la fila per entrare in fiera. Chilometri, almeno un paio.
Dopo due ore, lo scriba giunge a destinazione. In tale arco di tempo, prendendo l’aereo a Rimini, si arriverebbe a Mosca…