L’artista e collezionista riminese Luigi Carlini raccontato da Giuseppe Stefano Marchese e Annamaria Bernucci venerdì 24 novembre, Biblioteca Gambalunga, Sala Cineteca, ore 17.
All’interno della rassegna “Voci dai fondi. La Biblioteca raccontata” dedicata alla presentazione di studi e ricerche su esemplari e documenti conservati nelle collezioni della Biblioteca. Una occasione per far conoscere il suo prezioso patrimonio storico-bibliografico e al tempo stesso valorizzare l’attività di studio dei ricercatori in quello scambio fecondo tra patrimonio e ricerca che rinnova valore alla nostra eredità culturale.
La firma di Luigi Carlini (1792-1833) su un centinaio di bellissime stampe conservate nelle collezioni gambalunghiane è stata a lungo la sola traccia della sua notevole attività di incisore. La sua personalità, ricostruita grazie ai numerosi documenti d’archivio ritrovati tra la Romagna e Bologna, svela uno scorcio di vita della Rimini di inizio Ottocento. Nato nel 1792, il giovane Luigi ricevette la prima formazione artistica nel ginnasio locale, per poi passare alla prestigiosa Accademia di Belle Arti di Bologna, seguendo le orme dei noti fratelli montescudesi Francesco e Giuseppe Rosaspina. I successi non tardarono ad arrivare, e il Carlini conseguì diverse vittorie nei concorsi accademici: la sua maturazione artistica gli permise di prendere parte ad imprese editoriali di tutto rispetto, la più importante delle quali fu la realizzazione delle tavole per l’Illustrazione dell’Arco d’Augusto in Rimini, prestigioso volume pubblicato da Maurizio Brighenti nel 1825. Il Carlini seppe legare le proprie sorti a doppio filo con quelle della nobile famiglia dei Lettimi: abitò nel loro grande palazzo cittadino e si dedicò al collezionismo artistico, creando una notevole raccolta di dipinti e stampe di pregio. Fu senza dubbio un protagonista della Rimini del suo tempo, che ora ritrova voce nel contesto della Biblioteca Gambalunga.
Giuseppe Stefano Marchese ha conseguito una laurea magistrale in Arti Visive presso l’Università di Bologna, con una tesi in Storia Comparata dell’Arte europea in età Moderna nel 2021; dal 2022 frequenta la Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici dell’Università di Bologna. È l’autore dell’articolo intitolato Notizie su Luigi Carlini. Incisore e collezionista riminese, pubblicato nel 2022 sulla rivista “Romagna arte e storia”.
Annamaria Bernucci, storica dell’arte dei Musei Comunali di Rimini, ha lungamente svolto attività di ricerca storica e critica d’arte. Si è occupata di incisione, disegno e storia urbana, svolgendo per conto dell’Istituto Beni Culturali la catalogazione delle stampe nella Civica Biblioteca Gambalunga. Ha curato numerose mostre e cataloghi di artisti contemporanei e ha indagato aspetti dell’arte in Romagna tra Ottocento e Novecento con particolare riferimento agli incisori Rosaspina e allo scenografo Liverani.
Prossimo appuntamento
Giovedì 30 novembre
Guido Bartolucci, La presenza ebraica a Rimini nel ‘500.
Emma Abate, “Books within Books”: frammenti di manoscritti ebraici in archivi e biblioteche di Rimini.
Anna Teresa Celli, Gershom Soncino, stampatore ebreo a Rimini.
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Incisioni di Luigi Carlini