Verucchio, Marcello Zavatta medico di Emergency in conferenza il 17 febbraio alle 17,30 nella Sala Magnani di piazza Malatesta nell’ambito delle iniziative per “Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo”.
Zavatta è medico che ha prestato il suo servizio in Etiopia, Sierra Leone e
Afghanistan .La sindaca Stefania Sabba: “Un momento di riflessione
collettiva corredata di video e immagini per promuovere la
cultura della pace in un momento storico costellato purtroppo di
conflitti”. A confronto con un medico che ha prestato il suo servizio in diversi
fronti belliici per toccare con mano le atrocità di ogni conflitto e
promuovere la cultura della pace: nell’ambito delle iniziative per la
“ Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei
conflitti nel mondo” che lo scorso giovedì 1 febbraio ha visto il
municipio illuminato simbolicamente di blu, il Comune di Verucchio
organizza in collaborazione con il Gruppo di Volontari di Emergency di
Rimini per sabato 17 febbraio alle 17.30 nella Sala Magnani di Piazza
Malatesta un incontro pubblico dal titolo “In un mondo pieno di
guerre c’è grande bisogno di pace”.
A illustrare la sua esperienza sarà il dottor Marcello Zavatta , chirurgo
ortopedico già dirigente medico oll’ospedale infermi di Rimini e
attualmente libero professionista referente della chirurgia ortopedica
della Medical Division Emergency. Zavatta ha prestato la propria
attività in Etiopia, Sierra Leone e Afghanistan.
“Ringraziamo Emergency per aver colto il nostro invito e aver
collaborato all’organizzazione di un momento di riflessione pubblico che
contribuisca a sensibilizzare la comunità, soprattutto i più giovani, per
mobilitare le coscienze contro ogni forma di barbarie e tenere viva la memoria degli orrori delle guerre e dei conflitti, in un momento storico
drammatico sotto questo profilo visti i tanti conflitti in corso in varie
parti del mondo” commenta la sindaca Stefania Sabba, che rivela: “Il
dottor Zavatta colloquierà con il pubblico e racconterà le drammatiche
esperienze vissute anche con il supporto di immagini e testimonianze
video”.