Misano conferenze, Lucrezia Ercoli racconta Susan Sontag e “Davanti al dolore degli altri”. Appuntamento ieri sera nel ciclo di conferenze invernali organizzate dalla biblioteca comunale,
“Susan Sontag aveva visto più lontano di tutti. Era il 1977 quando l’intellettuale americana pubblicava la raccolta di saggi Sulla fotografia, analizzando l’ubiquità delle immagini: una pervasività e un’onnipresenza, che oggi viviamo quotidianamente come un fenomeno “normale” – capace di plasmare la nostra sensibilità e alterare le nostre suggestioni”.
Applaudita lezione di Lucrezia Ercoli sulla figura di Susan Sontag. l’ intellettuale americana spesso accostata a Pasolini per i suoi “scritti corsari” passò l’intera esistenza a contatto con la propria sensibilità, affrontando i numerosi ostacoli che la vita aveva messo davanti al suo cammino, a partire dall’infanzia, caratterizzata da incertezza e sofferenza. Battagliera nella vita e nel lavoro, Susan Sontag si distinse per il suo appassionato impegno politico e sociale, rifiutando fermamente ogni forma di guerra e di violenza. nel suo libro-manifesto Davanti al dolore degli altri la Sontag parla dell’uso della macchina fotografica come se fosse “un’arma predatoria”, sottolineando che l’essere ripetutamente esposti a immagini che ritraggono il dolore altrui potrebbe finire per produrre un effetto di intorpidimento, per “normalizzare” il loro contenuto, rendendoci sempre più assuefatti davanti agli orrori della vita reale. Un aspetto che tocca la nostra responsabilità come spettatori e che conferisce a ogni singola immagine fotografica un’importante valore etico, legato soprattutto al potenziale effetto negativo della sua diffusione. Tutto puo’ cambiare, se si ha una curiosita’ “aperta” sempre pronta alle novita’.
L’uomo che ha una curiosita’ “chiusa”, ripete sempre le stesse cose e rischia di soffocare nelle sue convinzioni.