Rimini Teatro Galli, “Fratellina” venerdì 15 marzo, alle 21.
La Compagnia Scimone Sframeli alla ricerca dell’umanità perduta.
Nic e Nac si risvegliano nei loro letti a castello con una speranza: vivere una realtà diversa da quella sconfortante in cui si trovano immersi. È cercando questa ‘realtà altra’ che incontrano Fratellino e Sorellina, due personaggi leggeri e paradossali, ma anch’essi alla ricerca di un mondo in cui sentirsi accolti e amati. Poetico e straniante è Fratellina, lo spettacolo della Compagnia Scimone Sframeli, in scena al Teatro Galli venerdì 15 marzo (ore 21) per il turno D altri percorsi.
Fratellina è un testo che racconta una realtà che sta capitolando sotto i colpi drammatici del nostro tempo, che sembra aver completamente dimenticato i veri valori dell’umanità. Un testo tenero e feroce, fatto di attese, ironie e silenzi dove però la sofferenza, lo stato d’ansia e il sentimento di delusione, dei quattro protagonisti, lasciano però spesso spazio al sorriso e all’ironia. A rendere lieve e giocosa l’opera è anche la musicalità dei dialoghi, il ritmo, le ripetizioni delle parole, le attese e l’ascolto del silenzio.
Dalla presentazione di Jean-Paul Manganaro: “la grande potenza all’opera di Spiro Scimone è la sua capacità di tastare e interrogare ancora la pienezza e la concretezza dei significati delle parole – che ci sembra essere una delle costanti della vena siciliana – viene in mente Pirandello. E anche la capacità di tenersi alla larga da ogni forma che, anche criticamente, prenda le mosse da atteggiamenti realistici, contando piuttosto sulla grande forza di convincimento che è il non-senso. E di fare, infine, immanenza poetica con alcune, poche, scelte, immagini e parole di ogni istante del reale: così sia anche per la luna che, dopo il sole, sorge ogni giorno storta e più niente poi si raddrizza.”
“Fratellina” è stato vincitore del Premio “Le Maschere del Teatro Italiano 2023 – Migliore Novità Italiana”, a sugellare i trent’anni di attività artistica della Compagnia, fondata da Spiro Scimone e Francesco Sframeli. Il 1994 è anche l’anno del debutto con “Nunzio”, spettacolo in lingua messinese diretto da Carlo Cecchi che ha poi ispirato il film Due amici (2002), vincitore del Leone d’oro come migliore opera prima alla 59ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Una tappa decisiva del percorso artistico di una compagnia oggi tra le più rappresentative del teatro contemporaneo, cinque volte vincitrice del Premio Ubu e che porta in scena principalmente testi originali, scritti osservando il quotidiano che fondono con poesia, comicità e grottesco conservando una cifra stilistica innovativa e riconoscibile. Gli spettacoli di Scimone e Sframeli sono stati rappresentati in Europa, Canada, Argentina, Brasile, Cile e Venezuela e nei festival europei più prestigiosi e i testi tradotti in svariate lingue (francese, inglese, tedesco e spagnolo, ma anche greco, portoghese, norvegese, croato, sloveno, danese).
Biglietteria: Teatro Galli dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 14.00 il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17.30 Piazza Cavour, 22, tel. 0541 793811; biglietteriateatro@comune.rimini.it. On line su biglietteria.comune.rimini.it
Compagnia Scimone Sframeli
FRATELLINA
di Spiro Scimone
regia Francesco Sframeli
con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca Cesale, Giulia Weber
produzione Teatro Metastasio di Prato / Associazione Culturale Scimone Sframeli