Per la sensibilità dimostrata al “Progetto Sofia”, si ringraziano:
Tamburini Gioielleria (Riccione)
Guidi Silvano Elettrodomestici (Misano)
Ottica Sperandio
(Misano)
Bruno Magnani Bibite (Morciano)
Panificio del Sud
(Misano)
Fratelli Muccioli Piaggio Center
(Misano)
Torsani Macelleria (Misano)
Ciaroni Vini (Misano) Caffè Diemme (Padova)
Natale
– Il Bar Cella, come regalo di Natale, a clienti ed amici quest’anno acquista i prodotti delle cooperative che lavorano le terre confiscate alla mafia. Tutto questo con l’aiuto del Gruppo Antimafia Pio La Torre di Rimini.
Da anni, il Bar Cella propone ai clienti regali natalizi legati alle eccellenze e alla cultura del suo territorio: la provincia di Rimini. Promuove le esperienze del miglior associazionismo solidale. Lo fa con una visione alta, lontana dal provincialismo, come insieme di valori e conoscenze di cui essere fieri: da far apprezzare prima dentro e poi fuori.
Villaggio Argentina, bella serata
Gruppo Antimafia Pio La Torre: chi siamo
– Il Gruppo Antimafia Pio la Torre (Gap) è un comitato spontaneo di volontari che hanno partecipato all’esperienza di “LiberARCI dalle Spine” 2008-2009-2010: Campi di lavoro e studio organizzati da Arci Toscana e Cooperativa Lavoro e Non Solo di Corleone.
In un contesto, quello italiano, che non pone l’accento sulle attività delle Cooperative che lavorano i terreni confiscati, spesso solo trattate da pochi quotidiani e poco dalle Tv generaliste.
Dopo aver partecipato a questa forte esperienza formativa noi abbiamo deciso, nel nostro piccolo, di aiutare a sviluppare l’attività della Cooperativa, di ampliare il progetto dei campi di lavoro e studio iniziando dal renderlo trasversale alle regioni Toscana ed Emilia Romagna (come primo passo di un auspicabile ampliamento totale a livello nazionale) e di operare affinché anche chi non ha modo di impegnarsi come volontario all’interno dei campi possa contribuire a far di Corleone, e non solo, una cittadina libera dalla mafia.
Il Gap ha inoltre l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alle realtà che operano sui terreni confiscati e di approfondire le questioni delle infiltrazioni mafiose nell’ambito economico e politico del Nord’Italia all’interno di quel fenomeno che Sciascia definiva come “innalzamento della linea della palma”.