Addio a Giuseppe Lo Magro, il divulgatore del genius loci riccionese per un ventennio presidente-babbo di Famija Arciunesa. Se n’è andato nel pomeriggio del 25 giugno dopo una breve malattia. Aveva 79 anni. Era ricoverato all’ospedale di Pesaro dalla settimana scorsa per una ricaduta. Lascia la compagna Liliana ed una figlia, Lara. L’ultimo messaggio agli amici è stato via Wathsup lo scorso 21 giugno mentre era in ospedale: “Cari amici, sto combattendo una malattia carogna. Ogni giorno è un ostacolo. Vorrei aggiornavi ma diventa pesante farlo. Mi serve tranquillità. Appena migliorerò darò notizie. A tempi migliori, vi voglio bene”. Era stato dimesso dall’ospedale di Pesaro dopo un lungo ricovero il 31 maggio. Scrive Giuseppe ad un amico: “Si è sparsa la lieta novella, domani mi dimettono”.
Già raffinato, travolgente e coinvolgente professore di Educazione tecnica alle scuole medie (faceva studiare la magia degli scacchi e fare la relativa scacchiera, ad esempio), per un ventennio era stato il presidente di Famijia Arciunesa e ne aveva fatto passo dopo passo un vero e proprio assessorato alla cultura della città. Aveva rilanciato la rivista (distribuita gratuitamente a tutte le case dei riccionesi (compreso le 7mila dei turisti), pubblicato decine e decine di libri che raccontano la storia dell’amatissima Riccione (i suoi sono una quarantina). Con la sua associazione ha regalato alla città monumenti. Il suo più amato era la statua di Maria Boorman Ceccarini in viale Ceccarini. Stava lavorando ad un’altra pubblicazione. Titolo: “A zonzo per Riccione” (che la Piazza Editore doveva pubblicare). Un vulcano Lo Magro: effettuava raccolte di beneficenza, scriveva commedie dialettali, che portava in scena con una sua compagnia per Natale, scriveva poesie dialettali (aveva appena partecipato con una zirudela al Premio Villa di San Clemente). Insomma, era sempre in movimento. Instancabile. Aveva una caterva di passioni: la cucina e lo sport su tutte. Fisico mediterraneo possente, baffoni espressivi, da senior aveva mietuto titoli italiani di categoria; a rana i successi più importanti. Cognome di origine siciliana (il babbo era marinaio a Pesaro), la mamma era un’Angelini, una delle famiglie più note di Riccione. Lo Magro era nato nella villetta di famiglia in piazzetta Ceccarini (dove oggi c’è la boutique Twin Set). La famiglia gestiva un emporio con di tutto un po’. Sempre pentito di quella vendita-gioiello.
Nel 2022 si era candidato in consiglio comunale con Daniela Angelini. Lo Magro scrive una lettera ai riccionesi che molta racconta dell’uomo.
“Gentile elettrice, gentile elettore.
“Un politico ti promette un ponte dove non c’è il fiume” disse autoironicamente un noto “politico”. Beh, io non sono un politico quindi, visto che mi sono candidato per il Consiglio comunale, da indipendente, in lista nel Partito Democratico a sostegno di DANIELA ANGELINI SINDACO.
Farò solo una promessa. Intanto mi presento.
Mi chiamo Giuseppe Lo Magro, sono nato a Riccione 77 anni fa e risiedo in Viale Chianciano 15. Ex Insegnante di Scuola Media – volontario AVIS autore di commedie dialettali e scrittore per diletto di storia locale sportivo praticante e buon nuotatore master, 30 anni in Famija Arciunesa (12 da consigliere – 18 da presidente) coi fiori all’occhiello di: 350.000 euro di donazioni ad associazioni solidali-ospedale-famiglie bisognose, Compleanno di Riccione ad Oltremare con 3.000 presenti, posa della statua in bronzo dedicata a Maria Ceccarini.
Negli ultimi anni la nostra amata Riccione è stata una città senza progetti realizzati. Si sono fatte tante chiacchiere e sono stati commissionati costosi “master pian” per progetti faraonici ultramilionari che rimarranno sempre sulla carta. Abbiamo avuto Natali da “vu cumprà” con tappeti di ogni colore e “bambocci” di ogni specie, mentre molte strade sono impercorribili, i marciapiedi insidiosi e le erbacce invadenti. I RAPPORTI TRA CITTADINI SI SONO DETERIORATI. Chi era alla guida dell’amministrazione li ha etichettati come “amici” o “nemici” coi secondi neppure degni di risposta alle loro richieste. E’ il momento di cambiare. Tutti i riccionesi devono essere ascoltati dal LORO sindaco.
ECCO LA MIA SOLA E UNICA PROMESSA ‘Sarò sempre pronto ad accettare suggerimenti, proposte, idee, lamentele, progetti, per poi portarli alla democratica discussione del Consiglio comunale”.
Scrive un riccionese: “Ciao Giuseppe
oggi la Città di Riccione perde uno dei suoi più fieri e preparati ambasciatori, una persona speciale che sapeva ascoltare, sapeva vedere, sapeva assaporare ogni cosa, ogni angolo e ogni volto che incrociava. E soprattutto lo sapeva raccontare, tramandare, promuovere. Un esempio per chi si cimenta ogni giorno, anche professionalmente, in quella parte più nobile e altruista della comunicazione, che è fatta di parole che tentano di spiegare delle emozioni Un abbraccio forte alla famiglia e a tutti quelli che ti hanno voluto bene”.
Il funerale si tiene il 28 giugno alle 15,30 davanti alla sede di Famija Arciunesa nel Parco della Resistenza.