LA LETTERA
di Riccardo Barogi*
– Gentili Anna, Antonietta, Alessandro, Egidio, Gino, Mattia, Mirco, Angela, Luciano. Gentili amici della Caritas, vi chiedo scusa se alcuni di voi si sono sentiti offesi nella mia riflessione sulla Caritas misanese uscita nello scorso numero della Piazza. Era lontanissimo da me turbare i vostri cuori. La vostra sensibilità. La vostra umanità. La vostra solidarietà. La nostra amicizia. E ancora di più gettare ombre sul vostro impegno, che è quanto di più nobile possa costruire una comunità che si muove nel solco dei Vangeli, dell’aiuto ai meno fortunati. Dell’impegno civile.
A rileggere le mie parole, a farle rileggere agli amici, ai quali chiedere poi il loro punto di vista, forse per chi milita in una certa area politica potrebbe sentirsi coinvolto. Sfiorato. Ma non era assolutamente quella la mia intenzione. Anzi.
Mi piace citare la nostra Costituzione. L’articolo 27 dice che la responsabilità è sempre personale. Cioè ognuno va “giudicato” per quelli che sono i fatti che lo riguardano. Non è un caso che le colpe dei genitori non debbano ricadere sui figli e così a catena…
Mi riferivo semplicemente ad alcuni atteggiamenti del potere politico romano. Dal mio punto di vista, naturalmente, strettamente personale ripeto, forse mal si adattano ai Vangeli. E neppure ad una comunità tesa a migliorarsi..
Sono del parere che ci sono valori fondamentali superiori alle simpatie politiche: destra, sinistra, centro che sia. Tra questi: l’educazione, la professionalità, il rispetto per l’altro. L’amicizia. Gesù dal Tempio cacciò i mercanti. E che dire dei farisei? Ecco credo che ogni buon cristiano debba darsi il coraggio per costruire una comunità, per citare ancora il Vangelo, non sulla sabbia, ma sulla roccia. Che i fatti siano legati al pensiero. Sant’Agostino, profondo conoscitore della vita, uno dei padri della chiesa, soleva dire che le azioni non possono essere disgiunte dalle parole.
Gentili amici della Caritas, scusatemi ancora, siete un’isola di belle azioni in una società che cerca di trovare il bandolo dei valori. In un momento di smarrimento, dove le ingiustizie, la maleducazione, la bugia, il cattivo gusto sono stati sdoganati, siete un bell’orizzonte: alto, pulito, cristallino. Siete una comunità piccola in grado di sprigionare montagne di bene, che è in grado di produrre montagne ancora più alte e pure. Altra felicità.