Buon vicinato, quei mostri dei Villaggi
COMUNITA’
– Forse senza Enzo Romagna le cose si farebbero anche. Ma di certo sarebbe altro. Enzo è così, irruento e generoso. E pretende regole e ordine. Alcuni del suo comitato avevano sollevato il suo decisionismo col sindaco Massimo Pironi lo scorso anno. Il primo cittadino fissa un incontro con i protagonisti; nella riunione nessuno ha la forza di contestare l’operato di “Re Enzo”. Tutto finisce lì.
Lo scorso 15 maggio per l’inaugurazione della sala polivalente dei Villaggi c’era il mondo: Stefano Vitali (presidente della provincia), Fabio Galli (assessore provinciale al Turismo). Lo spazio è grande 320 metri quadrati, con un palco di 32 metri quadrati sul quale è possibile organizzare qualsiasi cosa: dalle commedie dialettali alla lirica. Enzo: “Da fuori sembra un baraccone, dentro è un gioiellino con tutti i comfort: bar, pavimento in legno. Coimbentato tiene caldo d’inverno e grazie alla posizione (un fiume d’aria fresca che sale dal mare lungo il parco della fornace) d’estate è anche fresco”.
Costata 80.000 euro; la metà della somma l’ha messa il Comune. Il resto il Comitato di Buon vicinato. A questo vanno aggiunte le 7.000 ore di lavoro gratuito di una cinquantina di persone che hanno prestato prima ancora delle competenze, la passione e quella laboriosità romagnola che con gli strumenti da muratore fa grattacieli in quattro e quattr’otto. Spesso, senza permessi, naturalmente. Sembra ovvio, ma è il segnale di imprenditorialità e voglia di creare.
Sede in via Arezzo, 1.500 metri quadrati di verde pubblico da accudire, il buon vicinato Villaggi si chiama così soltanto dallo scorso gennaio; prima era semplicemente Tre Villaggi. Ingloba: Villaggio Papini, Villaggio donna Rachele, Raibano e la Colombarina. Conta, ad oggi, oltre 200 soci, che diventeranno 400 alla fine dell’anno.
Se la sala grande è per i “grandi eventi”, quella piccola (70-80 posti), aperta tutte le sere, è il luogo del passatempo, degli incontri, dei corsi.
Nato il 13 giugno del 2001, il Buon Vicinato dei Villaggi non era che un angolo-discarica. Enzo: “Abbiamo pulito, iniziato a fare incontri e manifestazioni. Ovvio, che tutto quello che è nato e abbiamo fatto, lo è stato in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale. Grazie al Buon vicinato il nostro quartiere da dormitorio è diventato una fucina di cose da mettere in campo: nel sociale, nella cultura, nella salute, nello stare insieme. Nel 2011 devolveremo il frutto delle nostre attività al Centro21; negli anni addietro ne hanno beneficiato i nonni della Casa Serena, l’Aism, le famiglie bisognose della città”.
L’anno dei Villaggi si caratterizza per una lunga serie di eventi. Il primo è diventato un piccolo classico: Festa delle Trebbiatura l’8 e 9 luglio.
Invece, a giugno, si sono inventati la prima edizione della Festa della Bistecca. Un successone; in tanti sono ritornati a casa: la carne era finita. Si replicherà l’anno prossimo, con piccole novità.
Una volta al mese la cena sociale, pranzo del tesseramento in maggio, i Villaggi propongono commedie in dialetto (le coordina Giannino Betti), serate sulla salute (le terrà Luca Garulli, primario a Rimini). Enzo: “Vogliamo fare più serate culturali e di genere diverso. A fine ottobre abbiamo in cartellone il primo Festival dei Cori; abbiamo già una ventina di gruppi. Vogliamo riproporre il premio di giornalismo dedicato al compianto Marzio Cesarini. Abbiamo in mente anche un concorso canoro per voci nuove”.
Per non farsi mancare niente ed iniziare forse il percorso per avere una propria chiesa, i “ragazzi” del Villaggio nel 2004 hanno costruito una celletta. In maggio, tutte le sere si raccolgono per il rosario.
IL PROFILO
Enzo: “Il volontariato si fa”
– Enzo Romagna è il presidente dei Villaggi dalla prima ora. Professione commerciante, sposato, un figlio, da tutti è conosciuto come maestro di ballo (della tradizione romagnola e non solo). Ha smesso di ballare nel 2000 e di insegnare nel 2009. Aveva ed ha una caterva di hobby: la passione per la terra che pratica con rigore, fino al ’96 ha arbitrato, per 18 anni ha fatto il volontariato a San Pratignano, per 4 anni è stato nell’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla). Da alcuni anni è nella Protezione civile. Non ha la Ferrari, ma è iscritto al Ferrari Club. A suo modo la vita l’ha tocccato. Racconta: “Mi piace ricordare Gandhi. Diceva che è inutile correre per i soldi se poi li dobbiamo spendere per cose inutili. Ho conosciuto tante persone che stanno male, ma sono felici anche se hanno poco tempo davanti per la felicità. Un giorno portati una signora in carrozzina a Morciano, dove mancava da 20 anni. ricordava la sua gioventù, il fidanzato morcianese. Era felice con una passeggiaata dall’apparenza banale”.
LA STORIA
Idea del sindaco Daniele Imola
– Il Buon vicinato è un’idea del sindaco Daniele Imola; programma 2004. L’intento era di creare comunità stando insieme da una parte; dall’altra di dare loro in consegna il verde di quartiere. L’idea è stata baciata dal successo. A Riccione ci sono ben 24 centri. Ogni centro è costituito da una sala (riunioni, feste, compleanni, gioco delle carte), pista da bocce, giardino pubblico.
BELCANTO
Pasolini, riccionese a Seoul
– Che cosa ci fa un riccionese a Seoul in giugno? Porta il vessillo della città all’opera Arts Center. Nel bellissimo teatro interpetra i “Puritani” di Vincenzo Bellini. Nella locandina coreana si legge: “L’ultimo capolavoro di Bellini con i cantanti più prestigiosi della Scala”. Tra i tanti raggiunti dal cantante riccionese c’è anche la Scala. Ha pestato le sacre tavole del palcoscenico milanese, il più blasonato al mondo (per inciso costruito dagli austriaci) in quattro recite. Una volta anche per la prima di un’opera; non quella di Sant’Ambrogio, in dicembre. Raccontò il party del dopo canto; per i civettoni, più interessanti della rappresentazione.
Tra i successi di Gianluca Pasolini ne ricordiamo alcuni. Ha cantato per i 70 anni del maestro Zubin Metha a Firenze. E’ stato il primo tenore al concerto del primo dell’anno a Sofia, trasmesso in diretta dal Tv bulgara. Ha cantato a San Pietroburgo, Mosca, Manila. Tenore leggero, il suo talento è stato scoperto casualmente da Giorgio Grimaldi, anch’egli bel tenore. E’ stato, Pasolini, uno degli allievi prediletti di Robleto Merolla, tra i grandissimi della lirica italiana del secolo scorso. Scomparso prima del tempo nel 2010. Sarebbe bello se Riccione gli riconoscesse il valore con una targa.