• Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti
MENSILE DI POLITICA ECONOMIA CULTURA SPORT E COSTUME DELLE PROVINCE DI RIMINI E PESARO - TEL. 0541-611070
giovedì, Settembre 18, 2025
27 °c
Rimini
27 ° Mar
27 ° Mer
  • Login
 
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
 
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
Home Località San Giovanni

New York e la Fallaci, nel racconto di Elena: la marignanese

Redazione di Redazione
13 Luglio 2011
in San Giovanni
Tempo di lettura : 4 minuti necessari
A A

Nessuno dei protagonisti di questa storia porta un nome. Una prima persona, un lui, una Lei e una città sconfinata ancora da conoscere

Fallaci, un ciclope nella sua grotta, una gorgone che pietrifica da dietro la sua scrivania e i tasti della macchina per scrivere “una di quelle antiche col rullo”

– Lo “scrittore” del titolo non è altro che Lei, con la maiuscola. Quella che non si può nominare e davvero il suo nome non viene mai pronunciato in questo piccolo breve romanzo, che poi è una storia vera. Che poi è Elena Perazzini, che si racconta. Parla di Lei tutto il tempo cercando di parlare di sé stessa e interpretare quello che le accade, fuori e dentro. Un lavoro nuovo e inaspettato, che diventa un confronto e una sfida quotidiani. Da una parte la giovane, indecisa, meravigliata Elena, appena sbarcata a New York e determinata a rimanerci. “Per fare cosa?” È la domanda ricorrente. Dall’altra parte della rete una icona del giornalismo italiano, autoesiliatasi dal mondo per diventare figura mitica, un ciclope nella sua grotta, una gorgone che pietrifica da dietro la sua scrivania e i tasti della macchina per scrivere “una di quelle antiche col rullo, con la leva per andare a capo”. O attraverso la voce severa che fa vibrare il filo del telefono.
A dire il vero nessuno dei protagonisti di questa storia porta un nome. Una prima persona, un lui, una Lei e una città sconfinata ancora da conoscere. Così comincia l’avventura di Elena nella Grande mela. Come un pudore ancora vivo, quasi che quel divieto all’inizio delle storia, di tenere nascosto a tutti l’identità e l’indirizzo della sua datrice di lavoro, sia ancora valido. Anche dopo cinque anni dalla scomparsa dello “scrittore” e dopo tanti di più che questa storia ha avuto termine e ha dato inizio a tutto il resto.
Così lo “Scrittore” è Oriana Fallaci, la Signora. Chi conosce la sua storia e la sua tomba, al cimitero degli Allori di Firenze, capisce il perché di quel sostantivo. Al maschile, perché il neutro dal latino ha lasciato posto a soli due generi. Ma lo “scrittore” non è un essere umano qualsiasi.
Elena, sbarcata in America con la confusa passione per il racconto, si trova all’improvviso a fare da assistente a una delle più grandi e controverse figure di tutto il giornalismo contemporaneo. Un battesimo i cui particolari ha tenuto per sé in tutti questi anni. Una prova del fuoco che avrebbe potuto minare qualsiasi volontà di fare, di realizzare quel sogno che poi ha preso forma nel suo primo romanzo “Tre stop a New York”, del 2009, e in questo flash autobiografico che precede i prossimi racconti in uscita.
L’esordio è una fucilata in pieno petto: “…Sì ma cosa ti piacerebbe fare?”, “Mi piace scrivere”. “È la peggior cosa che potessi dire”. Elena quotidianamente prende le telefonate, cura gli impegni e fa da servitrice a questa sacerdotessa della parola, chiusa nel suo recinto sacro il cui accesso è precluso al mondo di fuori. Un po’ come l’arte dello scrivere sembra essere il rito di un culto destinato a pochi eletti. Pochi mesi e poche pagine per scoprire gli spigoli e le “cattiverie” di un’anima solitaria e tristemente aristocratica, pur in tutta la sua grandezza. Che però piano piano sembra aprire un po’ sé stessa a una segretaria/personal assistant. “In quei momenti cambiava tono e modo di fare, si rilassava. Sembrava quasi una conversazione alla pari. Tutto questo durava una mezz’ora, poi tornava quella di prima”.
Esiste un “rumore di fondo”, un filo conduttore sotteso a tutto il loro rapporto: la parola scritta, cioè l’immortalità. “Mi diceva: ‘Non ti buttare nella scrittura perché non ne esci più’ – racconta l’autrice mentre ripercorre, una volta ancora, con la mente, quelle conversazioni così cariche e importanti, seduta al tavolino del caffè sul lungomare di Cattolica – questo non l’ho scritto nel romanzo ma io l’ho visto come una provocazione, un ammonimento al contrario, che in realtà voleva dire ‘Provaci!’”.
Ironia della sorte proprio la violenza fatta alla lingua, la deliberata distorsione del significato di una parola (assistente o segretaria), non importa di chi sia la ragione, è il pretesto per il licenziamento improvviso e feroce. Oppure la chiave per liberare la catena dal lucchetto con un semplice commiato di una riga.
Al di là della curiosità per un personaggio come Oriana Fallaci, Elena racconta soprattutto della sua battaglia, che ha vinto, contro sé stessa. Delle scornate contro il muro dell’impossibile e della fiducia ritrovata nelle proprie capacità, soprattutto dopo un passaggio di pochi mesi sotto uno schiacciasassi come Lei.
Lo scenario è naturalmente New York, una città che sembrava così grande e ora somiglia sempre più a casa sua. La condivisione della scoperta assieme al suo compagno di allora, che adesso è diventato suo marito: Emanuele. “Ricordo che allora ogni posto sembrava nuovo, ogni angolo di strada era una scoperta – dice Elena – adesso se passo in alcuni quartieri riesco a notare le differenze da qualche anno fa. Sono io che chiedo ora a chi ci viene per la prima volta, quali sono le sensazioni, quali impressioni da questa città”. Anche troppo facile trovare differenze con l’Italia: “Ho fatto tanti lavori in America chiarisce – perché c’è la possibilità di mettersi in gioco. Il saper fare tante cose è visto come ecletticità, come un pregio, non come un disordine o una dispersività. Fossi rimasta in Italia probabilmente non avrei trovato il coraggio di andare fino in fondo”. Così c’è anche il prestesto per parlare del suo nuovo lavoro: una serie di racconti, di storie vere, che Elena ha raccolto: parlano di successi e fallimenti di italiani nel nuovo mondo. Conoscere un luogo significa saperne raccontare le storie con l’umiltà di chi scende in strada e si mette ogni giorno in gioco. E forse è proprio la differenza tra l’essere una scrittric e non uno “Scrittore”.

di Matteo Marini

Articolo precedente

Ammiraglio Bigi, grande morcianese

Articolo seguente

Bilancio sano. Approvato dal Consiglio comunale

Redazione

Redazione

REDAZIONE LA PIAZZA

Articoli Collegati

Attualità

Cattolica. Centro raccolta rifiuti incontro per aprirlo in via Bizet

29 Agosto 2025
Eventi

San Giovanni in Marignano. Concerto jazz il 30 agosto alle 21 all’Arena Spettacoli

29 Agosto 2025
Focus

San Giovanni in Marignano. L’estate fuori dal comune si conclude con la paella il 30 agosto

22 Agosto 2025
Eventi

San Giovanni in Marignano. Cinema sotto la luna il 20 agosto alle 21 all’Arena spettacoli

20 Agosto 2025
Sandro Bacchini festeggiato dal sindaco Michela Bertuccioli (Foto Amato allante)
Focus

San Giovanni in Marignano. Alessandro Bacchini: “Le mie prime 70 vendemmie”

18 Agosto 2025
San Giovanni in Marignano chiesa di San Pietro
Eventi

San Giovanni in Marignano. Estate fuori dal comune, Ester racconta la fotografa Tina Modotti

5 Agosto 2025
San Giovanni

San Giovanni in Marignano. Riviera Golf, conquistata l’A1

3 Agosto 2025
Attualità

Anpi Cattolica-San Giovanni: “Grazie a tutti”

2 Agosto 2025
Mostra più articoli
Articolo seguente

Bilancio sano. Approvato dal Consiglio comunale

Pacassoni, 21.000 euro di solidarietà

Isola di Brescia, Orme in concerto

Festival sotto le stelle, giovani in cerca di gloria

Please login to join discussion

Ricerca articoli e archivi

No Result
View All Result

Articoli

gruppo292.com

Articoli recenti

  • Rimini. Il sindaco Sadegholvaad ha dato il benvenuto ad Ugo Poggi nuovo comandante della Guardia di Finanza e salutato il comandante uscente Alessandro Coscarelli 17 Settembre 2025
  • Riccione. Fondazione Marco Simoncelli dona un arco radiologico digitale all’ospedale di Riccione 17 Settembre 2025
  • Civivo, volontari in azione nelle scuole di Rimini per l’avvio dell’anno scolastico 17 Settembre 2025
  • Bologna. La pasticceria Laganà compie 70 anni… quella seconda casa a Misano Adriatico 17 Settembre 2025
  • Riccione. I 95 anni di Pico. Gli auguri di Edmo 17 Settembre 2025
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino

© 2025 .292-

La Piazza delle province di Rimini e Pesaro. Redazione : Piazza Gramsci, 34 - 47843 Misano Adriatico | p.iva 02540310402

  • Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti

Direttore Responsabile: Giovanni Cioria

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • Cronaca
    • Dalla nostra terra
    • La buona tavola
    • L’opinione
    • L’altra pagina
    • Spiega l’esperto
  • L’inchiesta
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti

© 2025 .292-