Bilancio 2024 dei musei di Rimini: più 34 per cento al Museo della Città; oltre un quarto delle presenze del Fellini Museum arriva dall’estero. Cresce l’attività didattica alla Domus (+96%)
La rete museale di Rimini si consolida mentre si proietta al futuro con spazi rivisitati, progetti espositivi di qualità, restauri e nuovi obiettivi. Il bilancio del 2024 conferma la vivacità e il buon stato di salute dei Musei Comunali, al termine di dodici mesi segnati dall’apertura al pubblico della nuova sezione medievale e quattrocentesca del Museo della Città, che nell’anno del centenario della creazione della pinacoteca ha segnato una crescita di visitatori che supera il 34%. Così come il 2024 ha confermato l’attrattività del Fellini Museum verso il pubblico straniero: il 25% dei visitatori che ha varcato le soglie di Castel Sismondo e Palazzo del Fulgor, uno su quattro, proviene dall’estero.
Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla fotografia scattata dai Musei Comunali grazie al sistema di monitoraggio dei flussi dei visitatori introdotto lo scorso anno e che al termine di un 2024 che restituisce una crescita complessiva dell’11% del polo costituito da Museo della città e Domus del Chirurgo, con 77.292 visitatori. A fare da traino come detto la riscoperta del complesso di via Tonini, che dopo la parziale chiusura dello scorso anno per consentire i lavori di riallestimento dei percorsi espositivi, ha registrato un aumento del 34,44% dei visitatori (43.378), accompagnata dalla importante attività didattica registrata dalla Domus, cresciuta del 96% nel corso dell’anno passato (quasi 10.400 presenze), a fronte di un flusso totale di 33.914 visitatori, in linea col 2023. Ad attirare pubblico al Museo anche le proposte espositive di alto livello qualitativo, capaci di attirare visitatori con interessi e gusti trasversali, dalla Biennale del Disegno alla nuova sala dedicata ad Eron aperta a settembre.
Si consolida anche il pubblico del Fellini Museum, che nel 2024 ha registrato quasi 48mila visitatori (47.597), in un anno che segna il raggiungimento di un sostanziale equilibrio tra le due sedi di Castel Sismondo e Palazzo del Fulgor, quest’ultimo sempre più conosciuto e frequentato grazie alle tante proposte espositive legate o ispirate al Maestro (dalle mostre dedicata a Mastroianni e Tognazzi all’esposizione monografica di Boschetti) e alla scelta di avvicinare il pubblico degli studenti, con la possibilità di ingresso gratuito per gli under 25. Altro dato rilevante come detto è la provenienza: un quarto dei quasi 48mila visitatori è arrivato dall’estero (nel 2023 era il 21%) e in particolare dalla Germania (15%), Francia e Stati Uniti (7%), Svizzera e Polonia (6%), Lituania (5%), il 45% invece da fuori provincia di Rimini.
“Anche il 2024 ci consegna segnali positivi rispetto all’elevata attrattività dei nostri spazi museali – sottolinea l’assessore alla Cultura Michele Lari – In un anno ancora parzialmente di transizione per via della chiusura legata ai lavori di ampliamento e miglioramento dei Palazzi dell’Arte Rimini, i dati che ci arrivano ci restituiscono la fotografia di un polo museale complementare nelle sue diverse articolazioni e in grado con le sue diverse proposte di destare interesse e apprezzamento tanto nei riminesi, quanto nei turisti che scelgono di visitare la nostra città sempre più consapevoli anche della qualità e della quantità della sua proposta storico, artistica e culturale. Mi piace inoltre sottolineare il significativo balzo in avanti dell’attività didattica, che certifica l’apprezzamento del mondo scolastico per la proposta offerta dal Comune e dai suoi operatori, fiore all’occhiello del nostro sistema museale. Ci lasciamo alle spalle dodici mesi intensi, tra il completamento del riallestimento della sezione medievale e quattrocentesca del Museo della Città che ha trovato un ottimo riscontro da parte del pubblico, il ritorno della Biennale del Disegno, le tantissime iniziative espositive e ci prepariamo ad un altro anno ricco di novità, a partire da importanti interventi di restauro di alcuni dei nostri capolavori e che ci vedrà impegnati nell’ulteriore potenziamento dell’attività didattica oltre che dell’attività di promozione internazionale del Fellini Museum, anche attraverso la vetrina offerta dal ritorno del Premio Fellini”.