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– Ti nascondano il pallone con un’ubriacante trama di passaggi veloci. La ragnatela è sfiancante per i ragazzi avversi; portano il pallone tra il 60 ed il 70 per cento dell’incontro. A fine partita ricevono gli onori dagli spalti, dalla squadra battuta e dagli arbitri.
Misano Juniores ha vinto per la prima volta lo scudetto di categoria; è la prima volta anche per l’Emilia Romagna. Ricorda Andrea Signorini, il factotum della società: “Siamo andati oltre ogni possibile immaginazione. Dopo aver vinto il nostro campionato, mettendo dietro il Riccione e dopo aver messo in cascina il titolo regionale (regolato il Riccione 3-0), mai avremmo pensato che potessimo fregiarci dell’anello tricolore”.
Quest’anello ha assunto i toni dell’epica per lo sport giovanile misanese. Una marcia trionfale fatta di vittorie e bel gioco in onore di Eupalla avrebbe detto quella mente bellissima e disincantata di Gianni Brera, il Manzoni del giornalismo sportivo italiano. Andiamolo a vedere l’avvicinamento alla finale romana dello scorso 18 giugno, alla quale potranno dire “io c’ero” circa 150 misanesi, capitanati dal sindaco Stefano Giannini. I trionfi in ordine cronologico: 4-1 e 1-4 al Tolentino, 4-0 e 1-2 al Termoli. Semifinale col Pro Settimo (Torino): 5-0 e 1-2. La finale si gioca a Roma, all’ombra dei pini che non sono poi altro che monumenti naturali del paesaggio italico. Si incontra il Soverato (Calabria). Finisce col più classico dei risultati: 2-0. Per la piccola grande storia delle pedate misanesi firmano il risultato Antonio Gravina e Matteo Sartori. Andrea Signorini: “La nostra soddisfazione è enorme. Il merito naturalmente è dei ragazzi, dello staff tecnico. E del lavoro. Con l’applicazione si possono raggiungere risultati eccellenti. Tantissimi ragazzi sono cambiati moltissimo rispetto allo scorso agosto quando siamo partiti. La Misano Juniores si è fatta applaudire per la facilità del possesso palla. La portano con disinvoltura, prima ancora della vittoria, per il 60-70 per cento della partita. Sono un piccolo Barcellona”.
E gli alfieri di questo piccolo Barcellona fanno gola a tante squadre professioniste. I più richiesti: Alessandro Tonti, Matteo Serafini, Marco Siliquini, Fabio Sottile, Andrea Grassi, Matteo Sartori, Antonio Gravina. I misanesissimi (nel senso che appartengono alle vecchie famiglie) Tonti e Serafini sono già nel giro delle squadre nazionali. Sedici dei 20 ragazzi hanno già esordito in prima squadra (Eccellenza). Sempre per la cronaca, solo 3 italo-argentini (uno solo ha giocato la finale) irrobustiscono il carillon misanese. Insomma, questi adolescenti delle annate ’93-’94 sono figli di una favorevole e misteriosa congiunzione astrale. Forse irripetibile.
Andrea Signorini: “Mi si è sempre rimproverato di dedicare attenzioni alla prima squadra. Lo scorso anno abbiamo iniziato un percorso che scommetteva sui giovani. Ora Misano è un punto di riferimento che va ben oltre i confini provinciali. Per noi è motivo di orgoglio”.