di Gianfranco Vanzini
Figli di Dio, o prodotti del brodo primordiale?
Cominciamo le nostre riflessioni dall’inizio. Dio.
“ Io sono il Signore tuo Dio.”
“Non avrai altro Dio fuori di me. Non nominare il nome di Dio invano”.
Indicazioni chiare e nette. Dove è la libertà? Eccola!
Dio, prima ci dice come stanno le cose, cioè il Creatore nostro e dell’Universo è Lui. Poi ci lascia liberi. E proprio in queste affermazioni, è contenuto il principio e il fondamento della nostra libertà.
Prima di tutto: libertà da Dio , in quanto è Lui stesso che ci lascia liberi. Liberi di seguire Lui e i suoi Comandamenti come Lui vorrebbe ed essere felici, ma anche liberi di non amarlo, di combatterlo, di volere perfino la Sua eliminazione. Lui ci lascia fare.
Origine da Dio significa anche fratellanza umana e libertà per e tra tutti gli uomini, accompagnata, da una conseguente responsabilità.
Oggi si parla molto di libertà, anche troppo e non sempre in modo corretto. Spesso, infatti, si dà a questa parola un significato sbagliato, molto vicino a quello di anarchia: visto che sono libero, faccio quello che mi pare. Relativismo e autoreferenzialità a tutto campo.
Trasformazione del concetto di libertà in: diritto illimitato dell’individuo di fare qualunque cosa, svincolato da qualsiasi responsabilità, senza alcuna norma morale che possa limitare, o anche semplicemente indirizzare, la ricerca del piacere personale o del proprio tornaconto o comodo immediato. Attenzione però, . Gilbert Chesterton, già molti anni fa, metteva in guardia gli uomini del suo tempo da una possibile illusione e affermava: “Chi non crede in Dio non è vero che non crede a niente, perché comincia a credere a tutto” .E quello che sta succedendo oggi.
(continua)