di Paolo Giannini
GERMANIA: HAI RITROVATO IL NASCOSTO NAZISMO.
– UDENDO I DISCORZI CHE ESCONO DALLA TUA CASA, SI RIDE.
MA CHI VEDE VA CON LA MANO AL COLTELLO
COME ALLA VISTA D’ UN BANDITO.
_O GRMANIA, PALLIDA MADRE!
COME TI HANNO RIDOTTA I TUO I FIGLI,
CHE TU IN MEZZO AI POPOLI SIA O
DERISIONE O SPAVENTO!
Parte finale della poesia di BERTHOLD BRECHT, titolo GERMANIA.
Scrittore torturato dai fascisti, costretto ad emigrare, avendo vissuto tanti anni in Germania, notavo questa latenza NAZISTA, solo in sporadiche occasioni, loro lo facevano capire con altezzose espressioni. Forze dell’ordine, nostalgici anziani, giovani di borgata sottoproletari e molti ignoranti di ex tedeschi orientali, tanti di loro riunitosi. Sì lo erano, notando la mia pronuncia straniera essendo un GASTARBEITER, cosi noi lavoratori stranieri definiti. Rispondevo con sarcasmo e dialettica, dimostrando orgogliosamente il mio antifascismo, purtroppo da loro non compreso.
Noi stranieri, la classe borghese, lavoratori più informati, artigiani, mai creduto a una rinascita del NAZISMO,
partito autore delle più disumane barbarie mai avvenute nella storia umana: INFORNARE E CUOCERE LA
NOSTRA SPECIE. Ma nel ritornare non tutti erano d’accordo tantomeno alcuni poi divenuti miei amici e
maestri.
Nel mio ristorante in Germania, un gruppo di giovani intellettuali, della scuola di Francoforte, allievi di Herbert
Marcuse, Habermas, Adorno, Fromm e altri interpreti critici visionari delle future e passate società.
Marcuse, pur se vacillante e molto anziano ma lucido, venne una volta come ospite d’onore dei suoi allievi
nel ristorante, dialogando con i camerieri; il più colto di loro, assunse subito il comando del servizio. Colto
studente di storia alla Sapienza della capitale, fallito causa un amore, diceva; tentò la fortuna
emigrando, finito nel modesto servire pur se rinomato ristorante. Raccontandomi: il pensatore profondo
conoscitore della nostra alimentazione e rammaricatosi di non potere visitare durante un convegno a Roma
la tomba di Gramsci, unico elitario cimitero per atei sconosciuti, artisti e intellettuali. Gli altri camerieri
chiamandolo con discrezione per nome incuriosivano i stupefatti clienti, di un cosi importante cliente.
Mangiando una tagliatella spianata con stenterello come sempre in un angolo della sala, dalla cuoca di
Faenza, anziana signora Edda, meravigliato e incuriosito di quella storica esecuzione, degustandola con una
grattata di tartufo, poi un fritto misto, il tutto offerto dai suoi studenti.
I suoi allievi si incontravano per discutere della attuale società tedesca, presentavano loro lavori, libri e dibattiti, invitando anche altri intellettuali, alcune volte pur non essendo intellettuale invitavano anche me. Due di loro sono divenuti poi miei amici.
Dopo il mio rimpatrio in Italia vengono spesso nel farmi visita in Romagna, essendo grandi
ammiratori della nostra cultura e cibo, e nello stare insieme e discutere. Nei loro incontri nel mio ristorante,
sociologi, filosofi e criminologici, convinti che questo brutale NAZISMO, nascosto in alcuni ripostigli
delle stupide menti di fanatici, ciechi della storia, riapparirà. Argomentano con tesi storiche e future un
sicuro ritorno. Propaganda, disinformazione, frenetica rincorsa all’illusione del successo, giungere
dei media, allontano gli individui dalla realtà sociale, la violenza dei giovani della abbandonate periferie
proletarie, queste e altro le sicure cause di questa rinascita.
Uno dei due miei amici, Reinhard Kreissl, studioso nel ramo evoluzione criminale della attuale società, ha dedicato un saggio su questo argomento: (JUGEND UND KRIMINALITAT) Ediz. Suhrkamp (Trad. Giovani e Criminalità contemporanea ) e traduttore di un altro gigante sociologo dei fenomeni sociali, Zygmunt Baumann (Società liquida moderna) dall’inglese al tedesco.
E un altro saggio sui motivi di criminalità di giovani stranieri dell’altro mio amico Prof. Peter
Alexis Albrecht, studioso di fenomeni antropologici sociali anche sui nostri tempi. Vorrei concludere
aggiungendo altre mie riflessioni durante la mia permanenza in Germania. Indipendentemente dal risultato
nelle prossime loro elezioni, le masse con queste brutali proposte sono ritornate paurosamente a noi.
Manipolati da una così demagogica propaganda, argomentando sulla crisi attuale
tedesca, espulsione degli emigranti e altri fenomeni, temi in parte presentati dai nostri importanti
pensatori sopra accennati. Se giungeranno non dovrebbero avere nessuna chance di entrare nel governo; i
tedeschi sono perplessi.
Il vincitore della CDU, assetato di potere e consulente di industria, potrebbe
trasportarli in Parlamento. E’ tutto insicuro, poi l’evento di Trump potrebbe influire nelle scelte,
sicuramente importanti nel progredire. Sarà importante il risultato del partito democratico, saranno le
attuali guerre poi nel definire il tutto; esse condizioneranno non solo la Germania, ma tutta l’Europa in una
grande crisi politica economica e sociale.
Il problema NAZISMO andrà preso veramente sul serio, aiutati delle ricche lobby con interessata e demagogica propaganda. Della mia esperienza germanica deduco che una gran parte del popolo non collaborerà nel portarli al totale potere. Ma i pensatori avvisano: in guardia.
Norbert Elias, essendo anche lui tedesco come tutti gli altri da me citati, esule del NAZISMO, nella sua opera:
(UBER DEN PROZESS DER ZIVILISATION, processo della civilizzazione), afferma nei suoi studi e
ricerche delle trasformazione antropologica dei popoli: i tedeschi, racchiusi da cosi tante frontiere,
essendo un popolo nei secoli sempre occupato, divenuto pauroso dalla storia e trasformazioni sociali, ha
ricevuto antropologicamente, quindi inconsciamente, una trasformazione, infettandogli uno sprezzante
virus: PATOLOGIA GENETICA, cosi ci fa con sottigliezza e metafore capire il filosofo sociologo Elias.
ADORNO suo collega, profondo studioso e storico dei popoli tedeschi e sul NAZISMO, invita noi ad una profonda riflessiine: un popolo con una immensa cultura, come può essere giunto a questi profondi MISFATTI:
FILOSOFI, MUSICI, POETI, STORICI, PIONIERI, PITTORI E ALTRI GENI. ANCHE LA VERA CULTURA,
GLI E’ STATA INUTILE E LO SARA’ALL’INFINITO.