Emma Petitti, consigliere Regione Emilia Romagna: “Abitare: serve una legge regionale per regolamentare gli affitti brevi. Una criticità per le famiglie ma anche per i lavoratori stagionali, in vista della prossima stagione estiva. Il governo non dà risposte, fondamentale il ruolo della Regione sul fondo per gli affitti”.
Continua Emma Petitti: “Una legge pilota regionale sugli affitti brevi e l’impegno a sostenere ed aumentare il già forte impegno della Regione Emilia-Romagna sul fronte del fondo per gli affitti. Sono questi due gli obiettivi concreti con cui la Regione Emilia-Romagna può dare il suo fondamentale contributo a quello che sempre più di palesa come emergenza sociale, l’abitare.
Mi unisco dunque al dibattito locale in corso, solo per sottolineare come la colpevole assenza di un intervento quadro nazionale sulla casa, a cui la destra al governo ha colpevolmente sottratto risorse, abbandona gli enti locali e le nostre comunità al proprio destino. Per questo assume ancora più importanza il ruolo della Regione che, così come in passato, anche per il futuro si candida a ricoprire un ruolo strategico con il proprio fondo affitti che, per molti comuni (soprattutto i più piccoli) rappresenta l’unica speranza a cui affidarsi.
Perché l’accesso alla casa è un diritto fondamentale, e la mancanza di una legge statale efficace per il sostegno agli affitti impone alla Regione di intervenire con fondi propri. Questo sforzo è vitale per garantire alle famiglie a basso reddito, ma anche a quella vasta zona grigia di lavoratori un tempo al riparo da questi rischi, una stabilità abitativa, mitigando l’effetto composto dell’inflazione, con stipendi sempre più poveri, e al contrario affitti e bollette sempre più alti.
Gli affitti brevi destinati a fini turistici sono l’altro tema forte e se non controllati possono ridurre la disponibilità di alloggi a lungo termine, come dimostrano i dati su Rimini emerse dalla commissione consiliare: 12.600 alloggi rimangono sfitti ogni anno perché destinati appunto all’affitto breve, aggravando ulteriormente il problema. Un tema che oltre sulle famiglie, rischia di avere conseguenze negative non solo sulle famiglie ma anche sui lavoratori stagionali, in vista della prossima stagione estiva.
Per questo una legge regionale -apripista a livello nazionale- pilota dovrebbe occuparsi di bilanciare la necessaria accoglienza dei turisti con le esigenze dei residenti e di chi, da fuori regione, cerca casa da noi per venire a lavorare. Penso al numero crescente di lavoratrici e lavoratori (nella scuola, nella sanità, nei servizi) che rinunciano a trasferirsi da noi per i costi troppo alti degli affitti. Solo con un quadro normativo chiaro e finanziamenti adeguati, l’Emilia Romagna può confermarsi come quella comunità in grado di affrontare adeguatamente la crisi abitativa e garantire un diritto alla casa a tutti i suoi cittadini e ospiti.
Penso ad una proposta di legge regionale apripista a livello nazionale per regolamentare in maniera equa e bilanciata questo fenomeno, mettendo i sindaci nella condizione di intervenire con strumenti e fondi adeguati”.