LA CULTURA
– “Piazza Boccioni non può rimanere così. Deve essere assolutamente sistemata. Il Futurismo è una buona occasione culturale e di intrattenimento. La biblioteca e la scuola è il nostro mattoncino dopo mattoncino di crescita”. Filippo Ghigi è l’assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione. In questa intervista traccia il rapporto tra la cultura e l’amministrazione comunale.
Quale occasione è il Futurismo?
“Abbiamo preso al volo il legame tra Boccioni e Morciano per fare una festa su basi culturali solide ma non stucchevoli. Forse nel 2010 è mancato il livello culturale, ma la strada della qualità è quella che questa amministrazione vuole perseguire. Quest’anno abbiamo istituito il salotto culturale con Fiorenzo Mancini, da anni studioso di Boccioni e del Futurimo, Giuliano Cardellini e Piero Everardi, noto esperto di musica futurista. Abbiamo coinvolto i ragazzi della terza media con un progetto didattico sul Futurismo. Hanno avuto l’opportunità di studiare un movimento culturale legato alla propria città. In un centinaio hanno prodotto oggetti di design, vestiti, disegni, quadri, plastici architettonici nel suo spirito. Il rapporto scuola-Futurismo deve continuare anche negli anni a venire. In questo modo, col tempo, si sedimenta uno strato culturale. A loro volta, gli allievi coinvolgono anche i familiari. Insomma, avremo una crescita di tutta la cittadinanza”.
A proposito di Futurismo, Morciano ha l’incompiuta piazza Boccioni con il Colpo d’ala di Arnaldo Pomodoro, altro morcianese, che pensate di fare con la triste piazza definita da Pomodoro uno slargo?
“Il sogno di questa amministrazione è mettere mano a piazza Boccioni. Il sindaco Claudio Battazza è andato a Milano da Pomodoro. Ma l’artista pone molti vincoli. Il progetto lo deve fare chi dice lui e che gli deve piacere. Date le ristrettezze economiche, avremo serie difficoltà a fare grandi cose, però qualcosa va fatta. Ci piacerebbe indire un concorso di idee con Pomodoro presidente di giuria. E’ nostra intenzione rispettare la volontà di Pomodoro, ma compatibilmente con le nostre risorse economiche”.
Altro monumento da valorizzare, è quello di Boccioni della Morciano vecchia. Che fare?
“Abbiamo incontrato i residenti per togliere le auto da torno. Non tutti erano contenti, naturalmente. Abbiamo proposto più soluzioni dove poter posteggiare: davanti al Lavatoio, davanti alla Ghigi. C’è anche l’opzione Fiorenzo Mancini, che dice che potrebbe andare di fianco alle Poste. Vedremo. L’anno prossimo proseguiremo i lavori in via Ronci. E’ anche nostra intenzione collocare una terza scultura di valore a Morciano. Il luogo giusto potrebbe essere nella piazza davanti alla Ghigi”.
Va bene piazza Boccioni, va bene il Futurismo, per lei che cos’è la cultura?
“A Morciano, dall’asilo nido alle media abbiamo un migliaio di iscritti che devono crescere attraverso la scuola. Il sapere è lento nell’attecchimento e passa per i luoghi della cultura, il cui centro è la biblioteca. Ai miei tempi gli universitari morcianesi andavano a Cattolica. Noi vorremmo che questi giovani restassero a Morciano. Una volta realizzato il comparto Ghigi, si libererebbero ulteriori spazi per la biblioteca; dove oggi c’è il coro, la banda, la Forestale. Sarebbe bello se Morciano, oltre ad essere il centro commerciale della Valconca, diventasse anche il centro culturale. Per dare valore ed educare alla biblioteca abbiamo messo in campo molte iniziative, come il dormirvi di notte nei sacchi a pelo (trenta ragazzi è il numero giusto), teatro e letture con Alessia Canducci, il gruppo di lettura. E’ solo sensibilizzando i ragazzi che si va a valorizzare la biblioteca come luogo di incontro”.