La grotta del passato e del futuro a Mondaino: nuovi spazi espositivi vedono dialogare l’arte di Roberto Dal Maso e antiche sculture africane.
Le opere di Roberto Dal Maso incontrano antiche sculture della cultura africana in un dialogo che si fa confronto tra presente e passato, forme figurative e richiami astratti e decorativi. Il nuovo appuntamento della Dimora d’Arte Ribo104 di Mondaino è per sabato 5 aprile, alle 17,30. Negli spazi ipogei della galleria del borgo romagnolo sono esposte sculture originali ed inedite provenienti da Togo, Zaire, Uganda, Kenya e fascia del Maghreb, accanto ai lavori di Roberto Dal Maso, autore di origine lombarda, la cui ricerca creativa si caratterizza per il richiamo all’universo etnografico e per la sperimentazione di nuovi materiali.
Luisella Mele, Sindaco di Mondaino, spiega: “In un piccolo paese come il nostro, accade che la passione di due cittadini sappia intessere una rete di scambi culturali, di crescita collettiva e di tutela dell’autenticità di edifici di generazioni passate. Il rinnovato impegno porta alla luce una ricchezza storica nascosta che arricchisce la memoria del paese, oggi più che mai bisognoso di valorizzazione. Come amministrazione comunale siamo grati a Roberto Dal Maso e a Ribo104 per la possibilità di rendere accessibile uno squarcio sul presente e sul passato”.
“Un antico proverbio dell’Africa sud-ovest dice: ‘Il futuro è alle nostre spalle, non lo conosciamo, ma il passato si stende davanti a noi come un lungo sentiero luminoso’. La grande saggezza dei popoli tradizionali ci aiuta a entrare in una serie di profonde riflessioni sulla nostra condizione umana, e a scalzare pregiudizi e false conoscenze. I bellissimi oggetti proposti dalla mostra, riprendendo il proverbio citato all’inizio, ci parlano di suggestioni lontane che gli artisti accolgono, ma ancor più del fatto che nell’espressione artistica, popoli tradizionali e artisti contemporanei sono mossi dallo stesso desiderio e impulso di dare corpo a ciò che è negli spazi profondi e segreti dell’animo umano, di ogni animo umano. Proprio perciò è preziosa questa suggestiva occasione, in cui si incontrano vicino e lontano, modernità e tradizioni, in un gioco dell’eternità della bellezza e del senso che ci cattura e affascina”. Con queste parole la Professoressa Giovanna Salvioni, Docente di Antropologia all’Università Cattolica di Milano, accompagna la rassegna culturale.
Così spiega l’artista Roberto Dal Maso: “Nei miei lavori tridimensionali, come i totem, gli assemblaggi, le piastre e le tavole commiste, si scorgono forme geometriche e costruzioni polimateriche animate da un susseguirsi di segni e volumi, da una sorta di proto-scrittura e proto-scultura parente alla produzione di armi e suppellettili di una lontana quotidianità. Alimentati da crettature, stratificazioni e composizioni metalliche simili a lance, scudi ancestrali ed armature, i miei lavori possono richiamare il gusto per l’astrazione ma anche il desiderio di attingere alle forme originali del totemismo e della forma genitrice”.
“In occasione dei lavori di recupero degli spazi sottostanti la Ribo104, è riemersa la pavimentazione originaria dell’antica stalla che, unita alla grotta, è parte integrante dell’edificio del borgo. La datazione degli spazi è riconducibile al XVII secolo. Siamo particolarmente contenti di questo nuovo taglio del nastro che inaugura un rinnovato ambiente espositivo che andrà ad arricchire la proposta culturale della Galleria. Per noi questi oggetti, provenienti dalla fascia del Maghreb, dal Togo, Zaire, Uganda e Kenya, sono testimonianza culturale ed antropologica di nostri viaggi e periodi di convivenza trascorsi in Africa tra il 1980 e il 1995”, spiegano Ambrogio Borsani e Daniela Rigotti, titolari della Ribo104.