Cattolica. “Che cosa fanno oggi i filosofi?”, grande successo.
Storica rassegna ideata nel 1980 da Umberto Eco e Marcello Di Bella e oggi a cura del filosofo cattolichino Claudio Paolucci, professore ordinario di Semiotica e Filosofia del linguaggio all’Università di Bologna. Nel corso dei quattro incontri, conclusi con l’ultimo dialogo di domenica scorsa tra il noto divulgatore scientifico Dario Bressanini e la semiologa Simona Stano su “Natura, cultura, cibo”, centinaia di persone hanno affollato la sala conferenze del Centro Culturale Polivalente.
“Siamo veramente felici del successo di questa edizione – commentano la sindaca Franca Foronchi e l’assessore alla Cultura Federico Vaccarini -. Come Amministrazione, abbiamo creduto e puntato molto su questa rassegna che anno dopo anno sta registrando un continuo crescendo di pubblico. È un segno davvero positivo. C’è voglia di cultura, di pensiero, di relazioni e confronto. Ed è un evento che conferma Cattolica come punto di riferimento culturale con ospiti di alto profilo. Questo grazie alla direzione di Claudio Paolucci che ha un’ampia panoramica e conoscenza del mondo accademico e culturale italiano. Siamo già pronti a mettere in campo il nuovo programma per l’edizione 2026”.
“È stata un’edizione davvero molto coinvolgente grazie agli ospiti di grande caratura e ai temi che abbiamo scelto, tutti al centro del dibattito culturale contemporaneo – commentano la direttrice dei Teatri e dei servizi culturali Simonetta Salvetti e la direttrice del Centro Culturale Polivalente Cristina Bambini –. Il Centro Culturale Polivalente si conferma sempre di più come contenitore culturale di riferimento per la nostra città e luogo di relazione e crescita per la comunità”.
“È un bilancio molto positivo, sono molto contento per come è andata la rassegna – interviene il curatore Claudio Paolucci – sia per i contenuti, che per il grande pubblico che ha popolato tutti gli appuntamenti. Vedere il Centro Culturale Polivalente stracolmo è sempre un grande piacere. Credo che i temi trattati e come sono stati affrontati abbiano rappresentato un vero arricchimento per le persone. Mi pare che il pubblico sia sempre più affezionato alla rassegna e al nostro format, che è quello di mettere in dialogo i filosofi con i non filosofi, offrendo così spunti e riflessioni sempre nuovi e originali. E forse è per questo che così tanta gente la domenica ha scelto di uscire di casa e di venire alla rassegna perché sapeva che avrebbe trovato qualcosa di bello, utile e importante”.