La riflessione del venerdì – 6 –
di Gianfranco Vanzini
“ Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore tuo Dio”. E’ il terzo dei 10 Comandamenti che Dio ha dettato a Mosè sul Monte Sinai. Come il Signore si è riposato il settimo giorno, anche noi abbiamo il diritto di farlo. Dobbiamo ricordarci però, che è il Signore che ci ha creato e ci sostiene, perciò il settimo giorno dobbiamo ricordarci di Lui e ringraziarlo.
Dopo la nascita di Gesù, in memoria della Sua resurrezione avvenuta il primo giorno dopo il sabato, la Chiesa ha dichiarato sacro il giorno di domenica e nella versione attuale dei 10 Comandamenti il precetto ricevuto da Mosè viene sintetizzato in :“Ricordati di santificare le feste”.
L’istituzione del giorno del Signore è il primo consiglio concreto che Dio dà agli uomini ed è l’indicazione che regola e definisce il ritmo della quotidianità del lavoro e del riposo.
Il lavoro è importante, in quanto è attraverso il lavoro che l’uomo si realizza. Lavorando con impegno e competenza, egli attualizza e concretizza le sue capacità e mette a frutto i talenti ricevuti, conquista la sua indipendenza e la sua libertà, provvede al suo sostentamento, a quello dei suoi familiari e delle persone che gli sono affidate, coopera al bene della comunità nella quale vive.
Il lavoro, tuttavia, pur importante, non può e non deve estinguere tutte le nostre capacità e le nostre energie e non deve assorbire tutto il nostro tempo. Perciò questa prima indicazione divina svolge un’altra importante funzione: ci libera dal rischio di una schiavitù molto pericolosa: la schiavitù del lavoro.
Quanti, spinti dal desiderio di guadagno o di soddisfazione personale, dedicano al lavoro tutte le proprie energie? Poi, come spesso succede si pentono, perché magari non si sono accorti che nel frattempo i figli sono cresciuti, senza averli potuti seguire, che la moglie o il marito si è sentita (sentito) trascurata (trascurato) e i rapporti si sono guastati fino alla rottura.
Sono situazioni, purtroppo, abbastanza frequenti e dolorose al giorno d’oggi.
E allora stiamo attenti e usiamo bene il tempo che ci viene donato.