Il Presidente del Comites San Marino Alessandro Amadei rende omaggio
con commozione alla memoria del giudice Paolo Borsellino, un magistrato
che spese la sua vita nella lotta alla mafia, sacrificando sé stesso e la sua
famiglia.
“Sono passati 33 anni da quella terribile estate del 1992, quando
un’autobomba contenente circa 90 kg di tritolo esplose sotto casa di sua
madre, uccidendo il giudice Borsellino e cinque agenti della sua scorta:
Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina
e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo.
L’esempio di Paolo continua a vivere in chi ogni giorno, combatte per
un’Italia più giusta, libera dalle mafie, dal malaffare, dalla paura ed il suo
ricordo è spunto di riflessione per confermare un impegno comune nel
contrasto alla criminalità organizzata.
La sua morte, come quella del giudice Giovanni Falcone avvenuta 57
giorni prima nella strage di Capaci, scatenò un’onda di indignazione e
rafforzò la determinazione nella lotta alla mafia. L’eredità dei due eroi
della legalità continua ad ispirare le nuove generazioni, essendo Borsellino
e Falcone ricordati come un simbolo di integrità, coraggio e della strenua
ricerca della giustizia contro il potere insidioso del crimine organizzato”.
Alessandro Amadei
Presidente del Comites San Marino