Riccione. Rodolfo Francesconi “capo” di Giorgio Armani alla Rinascente.
Già collaboratore di Giulio Natta (Premio Nobel per la Chimica), per ragioni di salute l’ingegnere chimico riccionese Rodolfo Francesconi abbandona il laboratorio e diventa consulente aziendale. Il primo cliente fu Michele Ferrero che tenta di dare nobiltà alla cioccolata fatta con le nocciole. I consumatori lo consideravano un prodotto di serie B.
Lo sarà, dirigente, di livello assoluto. Sarà al servizio della Carlo Erba, Acciaierie Colombo, Cartiere Fabriano, Rinascente di Milano… Francesconi, da studente a Pavia, aveva condiviso l’appartamento con altri tre ragazzi che avrebbero fatto strada nella vita: il sociologo Francesco Alberoni, l’intellettuale Alberto Arbasino e l’economista Emilio Colombo.
Ed a Milano, alla Rinascente, Francesconi è il “capo” di un giovanissimo Giorgio Armani che si occupava delle vetrine. E saranno proprio le vetrine a condurre il geniale Armani nel mondo della moda. Vengono notate dall0imprenditore tessile Cerruti. Sarà l’inizio di una favola umana prima ed imprenditoriale poi. Dice Francesconi, 98 anni ben portati, “Lo ricordo eccome. Era un uomo straordinario; le sue vetrine erano dei capolavori in grado di attirare clienti e far discutere. Rimarco, allora era possibile, che nelle vetrine ci mise dei capolavori d’arte presi a prestito dall’Accademia di Brera. Tra questi capolavori anche un dipinto di Piero della Francesca”. Francesconi ha scritto un libro che racconta la storia della Rinascente: “Azienda come cultura. La Rinascente” (Baldini & Castoldi, 178 pagine). Il volume dovrebbe essere studiato e letto da imprenditori, dirigenti d’azienda e politici. Il contenuto è attualissimo. La filosofia Rinascente (alla quale si deve la creazione del premio Compasso d’oro) era che l’impresa deve creare ricchezza per quattro attori: la proprietà, i dipendenti, il territorio ed i fornitori.
Piccola curiosità, Armani ha allestito le vetrine del grande negozio milanese di via Manzoni fino a poco tempo fa. C’era qualcosa di fatidico tra Francesconi ed Armani. La nonna di Rodolfo era la proprietaria a Misano della colonia Piacenza, dove il grande uomo, nonché raffinato stilista, da bambino ed adolescente usava venire in vacanza per il fatto che la madre era una delle educatrici.
