Di Alessandro Bovicelli, ricercatore di Ginecologia oncologica all’Università di Bologna
Con la riforma dell’ingresso a medicina torna la didattica a distanza. Ed è un altro dei punti negativi. Soprattutto, l’università va fatta in presenza. Materie difficili, come chimica e fisica sono inadeguate da seguire a casa o in una biblioteca dove i motivi di distrazione sono tanti. Rumore, gente che parla, che passa e la concentrazione si perde. Questi studenti sono inevitabilmente penalizzati. Il rapporto deve essere diretto con il professore, a cui fare eventualmente domande. Mentre con la Dad lo schermo del computer separa lo studente dal professore e manca la comunicazione. Quello che resta di una lezione è sicuramente poco.