San Giovanni in Marignano. Messa in sicurezza del torrente Ventena, terminati tre cantieri di messa in sicurezza.
Proseguono i lavori per la realizzazione della cassa di espansione, il secondo stralcio partirà a novembre
Gli interventi sono a cura dell’Ufficio di Rimini dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, grazie a uno stanziamento da 630mila euro
La risagomatura di 200 metri di scarpata, il rinforzo in più punti delle difese idrauliche e la rimozione della vegetazione per scongiurare nuovi allagamenti; nei giorni scorsi sono terminati i lavori di ricostruzione, ripristino e riparazione lungo il corso del torrente Ventena, resi necessari a causa dei danni legati alle alluvioni di maggio 2023. Nel frattempo, proseguono i cantieri per la realizzazione della cassa di espansione, un’opera strategica per la messa in sicurezza dell’area tra la stessa San Giovanni in Marignano e Cattolica.
L’intervento appena concluso, realizzato dall’Ufficio di Rimini dell’Agenzia regionale di Protezione civile, è stato finanziato complessivamente con 630mila euro: 300mila stanziati dalla struttura commissariale (ordinanza 8/2023), gli altri 330mila del Fondo comunitario di coesione e sviluppo.
Le tre aree di intervento
In via Canavino, a monte del ponte di via Roma, dopo la rimozione dall’alveo della vegetazione infestante, è stata riprofilata la scarpata per una lunghezza di circa 200 metri, creando un tratto percorribile dai mezzi di lavoro per le future manutenzioni. La difesa in massi è stata ripristinata e rafforzata, mentre all’imbocco del canale si è costruita una nuova soglia.
In via Veneto, in prossimità della rampa di accesso all’alveo, è stata realizzata una paratoia a tenuta idraulica per scongiurare allagamenti in caso di piene pesanti. Infine, in via Marignano è stato effettuato il taglio selettivo di alberi, la cui caduta avrebbe potuto mettere in pericolo la sicurezza del torrente ma anche di strade, edifici o linee tecnologiche. Per mitigare il rischio di erosione, smottamento o crollo, è stata poi risistemata una difesa di sponda in massi ciclopici per proteggere le aree abitate vicine al corso d’acqua. Si è poi proceduto al sezionamento dell’alveo creando un’area golenale sulla sponda sinistra.
La cassa di espansione
L’opera è finanziata dal ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica con 9,3 milioni di euro. I lavori sono suddivisi in due stralci: il primo, da 7 milioni e 350mila euro è in corso di realizzazione, mentre l’inizio del secondo intervento da 2 milioni di euro è previsto nella seconda metà di novembre. La cassa di espansione in “linea” sarà dotata di un moderatore di portata che garantirà un flusso automatico e calmierato a valle delle capacità di piena. Funzionerà senza la necessità di grandi strutture in cemento armato, tipiche invece delle casse di espansione in “derivazione”. Oltre al miglioramento idraulico della sicurezza di valle, si avrà così un’area fluviale riqualificata dal punto di vista ambientale, con ampie zone ripiantumate, da destinare a parco fluviale pubblico.
Tutte le informazioni su interventi e cantieri previsti in Emilia-Romagna per la sicurezza del territorio sono disponibili sul sito Territorio sicuro.












