Misano Adriatico. Rotonda via Grotta, povero ulivo in mezzo…
Peccato. Chissà quale sofferenza per questo nobile essere vivente. Forse una delle poche consolazioni è che lì vicino c’è una giovane uliveto. E tra loro si potrebbero raccontare chissà quali storie sugli uomini che speso utilizzano le piante come oggetti d’arredo e non come esseri con una sensibilità.
Scrive il prestigioso paesaggista piemontese Paolo Pejrone, uno tra i maggiori al mondo: “Piantare alberi (in teoria) è un gesto molto nobile e attira pubblico consenso: lo sa bene la gran parte o la quasi totalità dei nostri sindaci (siamo tanto bravi perché “piantiamo”). In sostanza vale il principio pianto ergo sum e così le schiere di alberi “senza terra” aumentano con spavalderia e, continuo a ripetere, con scarsa conoscenza. Non sappiamo più dove metterli questi poveri alberi, li piantiamo per piantarli, come fossero pali, e spesso li abbandoniamo subito. Dalle amministrazioni, più che bugie, sono omissioni quelle che non vengono dette… Le intenzioni talvolta, e perché no?, possono essere buone, ma i risultati tradiscono una triste realtà: ben pochi si ricordano che le piante sono esseri viventi e hanno bisogno di protezione e, possibilmente, anche di un po’ di amore”.











