– Un giudizio positivo sui cinque anni di governo cittadino e una disponibilità a ricandidarsi per le prossime amministrative se il centrosinistra sarà d’accordo. E’ il pensiero di Daniele Imola, dal ’99 sindaco di Riccione, una passione per il fai da te (si è costruito da solo una sauna per sei persone) e per il basket, di cui è discreto interprete, fin quando il mal di schiena non l’ha costretto ad abbandonare la partitella settimanale.
Come giudica l’operato della sua giunta fino ad oggi?
“Il giudizio non può che essere positivo: siamo riusciti a completare il programma per cui i cittadini riccionesi ci diedero fiducia nel ’99, riuscendo ad andare anche oltre, per esempio con la piscina olimpica, che è già in fase di ultimazione. Per il resto Riccione può vantare una viabilità adeguata, con le rotatorie, le piste ciclabili, i parcheggi. Interventi non solo per mettere in sicurezza il traffico cittadino, che era lo scopo fondamentale da raggiungere, ma che si sono poi rivelati utili anche per abbellire l’arredo urbano della nostra città”.
Oltre alla viabilità?
“Abbiamo mantenuto l’ottimo livello di tutela sociale dei riccionesi, riuscendo anche ad ampliare l’offerta, per esempio con i servizi alla quarta età, l’apertura di una nuova ala di Casa Serena, il progetto Aliblù per i bambini affetti da sindrome di down. Non solo il bello, ma anche il giusto, quindi. Oltre a questo, abbiamo dato un cambio di ritmo con la progettazione della Riccione dei prossimi vent’anni, con Oltremare, il Palacongressi, la piscina olimpica”.
I risultati migliori?
“Sicuramente Oltremare. Il progetto iniziale, che lo prevedeva nell’area della vecchia fornace, era ad un punto morto, con giudizi negativi non solo nell’opinione pubblica ma anche rispetto alle norme provinciali e regionali. Si rischiava di perdere un’occasione unica per Riccione a vantaggio dell’area di Mirabilandia. Con l’individuazione della nuova area, non solo ci sono più metri a disposizione, circa il doppio, ma la possibilità di prevedere ulteriori espansioni, consegnando così a Riccione un parco da 800.000 visitatori l’anno. Oltre a questo, come detto, la piscina olimpica, occasione presa al volo e che ha avuto tempi di progettazione e realizzazione brillanti, considerando l’opera che è circa di 15 miliardi di lire”.
Qualche rammarico?
“Solo il rapporto con la Croazia. Ero e resto convinto che fosse una strada importante. Purtroppo non sono riuscito nella sensibilizzazione dell’imprenditoria locale, alla bontà della collaborazione rivolta al lungo periodo. Di questo ne ho anche pagato in termini politici e di immagine, quando tutti dissero che era un bluff, una bufala, ecc. Invece altre nazioni si sono inserite in questo rapporto accedendo anche a finanziamenti europei. Alcune regioni, come le Marche ed il Friuli si sono mosse in parte, ma di certo l’Italia arriverà tardi rispetto a Germania ed Austria, per esempio. Riccione e la costa adriatica potevano avere un ruolo di protagonisti in un territorio che nel 2003 ha avuto un incremento turistico del 40%”.
Nel 2004 sarà ancora lei il candidato del centrosinistra?
“Sono disponibile, se la coalizione è d’accordo. Vorrei concludere un percorso che si strutturava su due progetti, il primo dare a Riccione una sterzata per evitare di sedersi e fermarsi, l’altro di far crescere una classe dirigente giovane in grado a breve di avere ruoli amministrativi importanti. Non parlo solo del mio partito, i Ds; mi sta a cuore tutto il centrosinistra e credo che ci siano molti ragazzi che potranno far benissimo gli amministratori”.
Sembra che Verdi, Prc, Vecchia Fornace e Progetto Città si stiano coalizzando per le amministrative: la spaventa una lista a sinistra nel 2004?
“Personalmente no già nel ’99 mi fecero campagna contro. Nelle nostre zone i cittadini si aspettano dalla sinistra fatti e azioni, non solo battaglie ideali, ma certezze. C’è stato anche uno svilimento delle battaglie iniziali: il comitato Vecchia Fornace era nato per contrastare il primo progetto di Oltremare e quando ci si accorse che avevano ragione e si scelse un’altra strada di fatto si sciolse e altri se ne sono appropriati.
Mi pare che ci siano tante sigle ma non tante persone, se è vero che nonostante 4 liste di sinistra, nel ’99 prendemmo oltre il 55%. Questo non vuol dire che non vogliamo dialogare fra di noi e se possibile arrivare ad un confronto programmatico, ma devono anche cadere certe generalizzazioni false, come quella che vuole Riccione come una città con disagio sociale, quando è una delle città dove si vive meglio in Italia. Certo, casi ce ne sono, ma anche qui, dobbiamo dare risposte e certezze, non battaglie ideali”.