Credo che la soluzione siano le scogliere in pietra soffolte a circa 300 metri dalla riva e forse anche meno. Simile tecnica permetterebbe di togliere ogni 4 pettini uno, con un vantaggio all’occhio evidente ed ai costi anche: molti massi si troverebbero già in loco, evitando prezzi di trasporto e materia prima. Le pietre sono le uniche capaci di resistere alla violenza della natura.
La mareggiata tra il 16 e 17 novembre scorso si è mangiato il rivoluzionario ripascimento dell’anno scorso, costato sulla riviera romagnola 21 miliardi di lire e che doveva durare 10 anni”. Continua Tentoni: “Attorno alle scogliere soffolte si svilupperebbe una bellissima flora e fauna marina, di attrazione forte per il turista. A Misano, negli anni, sono state impiegate tutte le soluzioni: scogliere al Brasile, pettini, barriere soffolte coi sacchi di sabbia, ripascimento dal mare e da terra. Tutti, dico tutti, sono falliti. Non resta che la semplicità”.