[b]di Francesco Toti [/b]
Insieme potrebbero spaccare il mondo: storia simile, stessi cognomi, economie vicine e la piadina in comune. Invece, le due sorelle si parlano poco e gli uomini fanno gli affari ed escono anche insieme. Così sono i rapporti tra le province di Pesaro-Urbino e Rimini: rapporti politici pochi, mentre quelli economici hanno legami ed interscambi fortissimi.
Le due comunità condividono la stessa storia: i Malatesta prima ed il dominio della chiesa, poi. Soprattutto condividono territori (vallate spartite a metà), cognomi, abitudini e costumi.
Afferma Palmiro Ucchielli, presidente della Provincia di Pesaro, uno che al mattino alle 7.30 è già in ufficio e che richiama con velocità lo sconosciuto che lo ha contattato, narrano a Pesaro: “Fare le cose insieme alle altre province è già complicato. Farlo a livello interprovinciale, o interregionale, è ancora più complesso”.
Continua Ucchielli: “Col presidente di Rimini c’è un ottimo rapporto personale, ma bisogna vedere su cosa lavorare in comune. I punti critici sono la viabilità, i beni del suolo, il turismo. E su questo noi discutiamo con le altre province confinanti ed anche con Croazia e Slovenia”.
Diplomatica anche la risposta di Nando Fabbri, presidente della Provincia di Rimini: “I rapporti fra le due Province sono molto buoni. Il terreno di confronto e di intesa è soprattutto quello della mobilità e delle infrastrutture (agenzia di marketing per turismo, aeroporto, fiera). In particolare ho un filo diretto con il presidente Ucchielli, con il quale periodicamente affronto, di volta in volta, i problemi comuni che interessano i due territori”.
Ai confini di Rimini e Pesaro la questione della viabilità è fortissima ed aggrovigliata. Tavullia scarica la sua mole di traffico dentro San Giovanni e la Provincia di Pesaro nicchia sulla circonvallazione. Sempre Tavullia posiziona una delle sue zone artigianali a pochi metri dal confine con San Giovanni: traffico a traffico. Altro esempio, contrario, però, è nella Valconca. Da Mercatino Conca fino a Santa Maria del Piano c’è una strada larga e scorrevole, poi nel Riminese si restringe.
A chi chiede a Ucchielli che le vallate amministrate a metà (Valconca e Valmarecchia) vogliono unirsi a Rimini, risponde: “E chi l’ha detto? La fantasia dell’uomo non ha limiti. Gran parte degli abitanti di Rimini, Riccione, Misano, Cattolica ed anche San Marino arrivano dal Montefeltro e dal Pesarese. Dunque, dovremmo essere noi a chiedere quelle terre”.
Battute a parte, come mai non si riesce a fare le cose insieme? Maurizio Temeroli, direttore della Camera di Commercio di Rimini: “E’ vero che l’economia è molto più avanti della politica, ma credo che questo sia per il fatto di appartenere a due regioni diverse. Oggi, le regioni hanno ampi poteri ed una capacità legislativa e di programmazione forte. E’ chiaro che si potrebbero trovare delle collaborazione nell’ambito delle competenze provinciali”.
[b]GLI UOMINI[/b]
[b] Ucchielli-Fabbri, profili di due presidenti [/b]
[img align=left]http://www.lapiazza.rn.it/piazza/dicembre/ucchielli.jpg[/img]Palmiro Ucchielli (in alto) ha 51 anni. Sposato, due figlie (la grande fidanzata con Ambrosini, il calciatore del Milan) è presidente della Provincia di Pesaro dal ’99. La sua storia inizia in fabbrica (alla Ifi) e nel sindacato. Nel ’77 è eletto sindaco di Colbordolo; nell’85 entra in Consiglio provinciale e diventa assessore ai Lavori pubblici. Dal ’90 al ’94 è segretario del Pci prima e Pds dopo. Dal ’96 al ’99 è senatore della Repubblica. E’ capace di sfacchinate pur di esserci, stringere le mani e portare le istituzioni: dal piccolo al grande avvenimento. In ufficio alle 7.30, sabato compreso.
[img align=left]http://www.lapiazza.rn.it/piazza/dicembre/fabbri.jpg[/img]Nando Fabbri, 48 anni, è nato a San Mauro Pascoli. Sposato e padre di due figlie,è laureato in Legge.
A 21 anni è presidente dell’Azienda di soggiorno di Bellaria-Igea Marina; a 25 vicesindaco sempre di Bellaria, a 31 sindaco (10 anni).
Candidato alla segreteria dei Ds, viene sconfitto da Melucci. Nel ’95 entra in Consiglio regionale. Nel giugno del ’99 è eletto presidente della Provincia di Rimini. Le sue passioni: la bicicletta ed il mare (fa pesca subacquea) e non disdegna affatto le buone letture.
[b]UN PO’ DI STORIA[/b]
[b]Tutti figli dei Malatesta[/b]
Per 200 anni Pesaro fu governata dai Malatesta, i signori di Rimini
– La città di Pesaro e molto del suo territorio sono stati sotto le insegne dei Malatesta, signori di Rimini per quasi 200 anni: da metà del 1200 fino al 1445.
Nel XIII secolo dopo una serie di conquiste traballanti, diventa territorio malatestiano con Gianciotto, prima podestà della città e poi signore. Il potere riminese venne definito giuridicamente per il fatto che il papa gli conferisce il vicariato.
I Malatesta persero la città non per storie di politica o guerre ma per danaro. Infatti, Galeazzo Malatesta la vendette ad Alessandro Sforza nel 1445.
Ed il monumento più importante della città è di origine riminese. Si tratta del Palazzo Ducale. Il nucleo originario dell’edificio, il retro, fu opera di Malatesta Guastafamiglia. L’ampliamento e la sua sistemazione definitiva invece venne commissionata da Alessandro Sforza.
[b]I NUMERI[/b]
[b]Imprese, guida Pesaro[/b]
264.000 [b] Popolazione [/b] 320.000
20 [b] Comuni [/b] 69
30.000 [b] Imprese [/b] 41.400
7,1 [b] Disoccupazione [/b] 6,7%
200 miliardi[b] Bilancio ordinario[/b] 100 miliardi
1.600 km [b] Strade [/b] 300 km
469[b] Cooperative [/b] 452
1.465 miliardi[b] Esportazioni[/b] 2.979 miliardi di lire
A sinistra i dati riferiti a Rimini, a destra a Pesaro
[b]*Fonte: Camera di Commercio Pesaro e Rimini[/b]
[b]Rapporti economici eccellenti[/b]
Le due province insieme formano il comparto italiano delle macchine per la lavorazione del legno. Scambi importanti nel tessile, cantieristica ed edilizia
Walter Martinese, responsabile dell’Ufficio studi della Cgil di Rimini, afferma: “I rapporti economici tra il Riminese ed il Pesarese sono fortissimi. Mentre sono quasi inesistenti tra la provincia di Rimini e quella di Forlì-Cesena. A nord c’è tutto un altro tipo di economia, fatto di agricoltura e calzaturiero. Mentre non è un caso che le prime due aziende italiane e leader anche a livello mondiale delle macchine per la lavorazione del legno sono una a Rimini, l’Scm che ha molti interessi nel Pesarese, la Morbidelli è una sua controllata ed una a Pesaro, la Biesse, che ha molti interessi a Rimini, a San Giovanni in Marignano sta facendo un investimento importante”.
Oltre ai big della metalmeccanica, va considerato tutto l’indotto che le due imprese sviluppano.
Il tessile
Un altro settore dove c’è un rapporto stretto tra le due sorelle che poco si invitano a cena ed un po’ di più si parlano è nel tessile. Il polo di San Giovanni, composto da Aeffe, Fuzzi e Gilmar, produce molti capi nei laboratori della provincia vicina.
I servizi
Se nella produzione si va a braccetto, la stessa cosa avviene sulla questione dei servizi. Le due vallate rimino-pesaresi, Valconca e Valmarecchia, se li fanno gestire dalle imprese romagnole. E’ sufficiente pensare all’acqua ed al gas, ad esempio.
San Marino
Rimini e Pesaro sono sulla stessa barca di San Marino per quanto riguarda i frontalieri. Oggi sono circa 5.000 i lavoratori italiani che ogni giorno raggiungono la piccola repubblica: 3.500 sono riminesi, 1.500 pesaresi.
Edilizia
Per ragioni storiche e capacità artigianali molte addetti dell’edilizia tutte le mattine vengono a lavorare a Rimini. Nel Pesarese c’è sempre stata molta professionalità.
A questo va aggiunto il turismo. Si è complementari e rivali allo stesso tempo. Nel senso che le città d’arte marchigiane, San Leo, Gradara, Urbino, sono molto consigliate dagli albergatori romagnoli per le uscite d’istruzione. Però Pesaro è una rivale agguerrita con i suoi alberghi.
Con tutto questo in comune più che pensare di sfornare la regione Romagna, bisognerebbe fare la Signoria dei Malatesta come qualcuno avanza.
Afferma Daniela Barbarese, Ufficio studi della Cgil di Pesaro: “Sarebbe già importante se la politica iniziasse ad osservare il fenomeno. Tra Rimini e Pesaro esiste un interscambio economico di valore. La Scm controlla la nostra Morbidelli che impiega 350 addetti. Ferretti Craft, si sta parlando di cantieristica, ha interessi a Fano. Le due province hanno molto in comune. Ad esempio, Pesaro si parla poco con Ancona, come Rimini si parla poco con Forlì-Cesena o Bologna”.