[b]di Arianna De Nicolò[/b]
[img align=left]http://www.lapiazza.rn.it/immagini/febbraio/foto14.jpg[/img]Spesso si parla di quei cattolichini che si sono fatti onore fuori dai confini cittadini, poco invece sono stati finora menzionati quei cosiddetti “forestieri” che hanno scelto Cattolica come luogo ideale in cui far prosperare gli affetti e, allo stesso tempo, farne la sede del lavoro di una vita. Antonio Astolfi, milanese di nascita, cattolichino d’adozione, è uno di questi personaggi.
L’Ottica Astolfi risale al 1957, come attesta la licenza per “articoli fotografici e ottici” appesa alle pareti del negozio di via Matteotti che, recentemente rinnovato, festeggia quarantacinque anni di attività. Nato nel 1926 a Milano, Antonio Astolfi, Tonino per gli amici, tornato dalla guerra alla fine dell’ottobre del 1945, grazie ad un amico che aveva una delle più importanti attività fotografiche del tempo, inizia a lavorare come fotografo. Si iscrive alla Cofi (Cooperativa operatori fotografici italiani) di Milano e acquista, “naturalmente a rate”, la sua prima macchina fotografica di marca Laika. La passione per la fotografia nasce per caso e per necessità, ma Tonino sente subito che non si tratta del lavoro definitivo.
“D’inverno stavo a Cervinia, d’estate a Varazze. Facevo il reporter per il Corriere di Informazione e mi occupavo della pagina sportiva. A Cervinia, invece, lavoravo per la Gazzetta del Popolo della Valle D’Aosta”. Un’estate, l’estate del 1951, viene mandato a Cattolica per seguire un incarico speciale. “Sono stato inviato dal Corriere di Informazione a Cattolica per fotografare un personaggio che io conoscevo bene: Fausto Coppi. Eravamo amici, correvamo insieme al Vigorelli”.
Antonio Astolfi, infatti, condivideva con il campione la passione per il ciclismo. “Era appena nato suo figlio Faustino. A quei tempi la relazione con la signora Giulia, la “Dama bianca”, aveva fatto scandalo. Quando è nato il bambino, io ho sempre cercato di fotografarli da soli, mai insieme. Forse è per questo rispetto del senso del pudore che Fausto Coppi si è sempre lasciato fotografare volentieri da me”. Quella stessa estate Tonino conosce Bocci, il proprietario del negozio Foto Bocci, che si trovava dove oggi c’è la farmacia balneare, il quale gli propone di fermarsi a lavorare con lui. “A quei tempi c’era Bocci, c’era Galvani e poi d’estate c’erano diversi fotografi di Bologna che lavoravano qui”.
Dopo alcune estati trascorse a Cattolica a fotografare i tanti personaggi che all’epoca sceglievano le vacanze in Riviera, tra cui i calciatori del Bologna e dell’Inter, nel 1957, dopo avere conseguito il diploma all’Istituto Galileo di Milano, apre il primo negozio di ottica di Cattolica, nella casa del dottor Paolucci, all’angolo tra via Bovio e via Matteotti. “Quello stesso anno abbiamo aperto in due: io e poi, qualche mese dopo, Lisotti. Ci eravamo conosciuti a Milano, alla Galileo, dove abbiamo studiato insieme. Prima del nostro arrivo, gli occhiali si potevano acquistare da un ambulante, sulla piazza. Si doveva andare a Pesaro o a Rimini per avere l’occasione di discutere della vista con un ottico! Ho trovato subito un bell’ambiente a Cattolica e poi qui nessuno ancora stampava foto a colori? Mi piaceva fare il fotografo, stare nel mondo dello sport, ma sapevo che non poteva essere il mio lavoro definitivo. A me interessava soprattutto l’ottica”.
Quel negozio che offriva occhiali da vista e da sole, più una parte prettamente fotografica, oggi compie 45 anni di attività. In tanti anni di esperienza quante cose sono cambiate, a partire dai gusti e dalle abitudini della clientela. “Il mestiere di ottico ha una tradizione che punta sull’occhiale da vista innanzitutto. Una volta il negozio era piccolo, si teneva tutto nei cassetti, mentre oggi i giovani vogliono servirsi da soli e desiderano vedere gli occhiali esposti”. Ecco il perché, quindi, di un cambiamento di look del negozio, che sceglie un design che, rispecchiando le tendenze del momento, sa andare incontro alle diverse esigenze del pubblico.
“Un tempo anche il turismo era diverso, direi più tradizionale. Adesso è più libero. Ci sono ancora persone che continuano a venire da tanti anni, ma sono altrettanti, se non in crescita, i clienti occasionali”. Da qualche tempo l’attività è passata nelle mani di tre dei quattro figli di Tonino: Pierangelo, Daniela, Massimo e Alessandro, nati dal matrimonio con la cattolichina Maria Rossetti, e impegnati nella gestione del negozio di famiglia, al quale legano i loro ricordi di bambini.
In particolare Massimo, il terzogenito, ha calcato le orme del padre, conseguendo anche lui il diploma di ottico. “Fin da bambino racconta Massimo avevo due passioni. Da un lato mi affascinava guardare mio padre mentre lavorava le lenti, dall’altro avevo il sogno di fare il pilota. Crescendo ho preferito seguire le orme di mio padre, anche perché ho sempre considerato il lavoro di ottico come una possibilità per offrire un aiuto a chi ne ha bisogno”.
Mentre Massimo segue l’aspetto tecnico della vista Daniela, secondogenita, segue l’aspetto commerciale. “Sono cresciuta qui dentro. Mio padre era sempre in laboratorio ed erano le commesse, con l’aiuto di mia madre, a gestire il negozio. Tra loro la più fedele è senza dubbio l’Alba. Sono trent’anni che è qui con noi. Ora che l’attività è passata a noi figli, io seguo il reparto occhiali da sole”. Alessandro, il più piccolo, è “entrato” da poco e si occupa soprattutto della gestione contabile e amministrativa dell’attività.
Antonio Astolfi, “milanese cattolichino”, è orgoglioso che i suoi figli proseguano un’attività che, avviata quarantacinque anni fa, “per me significa continuare a fare vivere la passione di una vita”.