“Partiamo dalla nostra realtà per fare delle critiche a chi amministra e proporre anche soluzioni. Insomma, la nostra politica è migliorare le cose che la maggioranza ha fatto o proporre valide alternative
– “La politica deve ripartire dalla partecipazione”. Così risponde Giuseppe Piccioni, coordinatore misanese della Margherita, a chi gli chiede come mai il suo partito ha aperto due circoli a Misano quando c’è già il partito con la propria organizzazione.
Piccioni: “Il circolo deve essere un luogo di dibattito, elaboratore di idee e di progetti. Le sintesi delle discussioni poi devono finire nel partito che a sua volta le trasferirà nelle sedi competenti”.
Andiamoli a vedere questi due circoli nati lo scorso novembre. Uno si chiama “La mia città” ed ha una carattere territoriale. Lo presiede Maurizio Diotallevi, un ingegnere molto motivato ma non ha molta visibilità nella comunità misanese. Con un carattere schivo che lo porta ancora a stare dietro le quinte. Un volto nuovo per la politica misanese?
Angelo Raul Ciaroni, vice-sindaco, assessore all’Edilizia privata invece è il presidente del secondo circolo. Questo è tematico e si occupa di economia e territorio.
Le due neonate associazioni contano un quarantina di iscritti ed hanno un’ampia autonomia rispetto alla madre-partito. Piccioni: “Si può benissimo essere iscritti ai circoli e non al partito, anche se un certo spirito e certi valori sono essenziali, naturalmente. I vari direttivi che affiancano i presidenti possono decidere autonomamente le iniziative, gli incontri, i dibattiti, le conferenze. Se qualcuno crede che i due circoli rappresentano le anime diverse all’interno della Margherita dico che non è assolutamente così”.
In questo momento nei discorsi politici cittadini tengono banco le alleanze per le prossime elezioni amministrative, nel 2004. La Margherita è pronta ad allargare l’attuale maggioranza misanese? Risponde Piccioni: “Noi non abbiamo pregiudiziali politiche di nessun tipo. Se la giunta è più rappresentativa è un vantaggio sia per chi governa sia per la collettività. Tutto dipende da quanta convergenza riusciremo ad avere sui programmi”.
Continua Piccioni: “Noi come Margherita non abbiamo avuto gli incontri con i Socialisti e con Rifondazione. Con i primi non esistono troppe differenze. Mentre con i secondi ci divide la visione sugli accordi pubblico-privato. Però al tavolo delle trattative gli spigoli si possono anche smussare”.
Qualche nome per il futuro sindaco?
“Di nomi è presto parlarne. Forse al cittadino interessa più il programma che non i nomi. Diciamo che noi abbiamo delle carte da giocare, come gli altri d’altronde”.