di Claudio Saponi
[img align=left]http://www.lapiazza.rn.it/maggio/riccione_cavalieri.jpg[/img]
Da sinistra: Michele Laganà (luogotenente della Tavola di Riccione), Pietro Pasini (aspirante ad entrare nella Tavola di Riccione), Alberto Belli (scrivano maggiore) e Enrico Pullé (dopo 20 anni luogotenenza della Tavola di Riccione, oggi il ruolo è onorario)
– “Aiuta a gettare fuori bordo, come fardello inutile, la tristezza e le preoccupazioni che non mancano a nessuno”. Con questo motivo di fondo l’associazione dei Fratelli della Costa di Riccione festeggia i 50 anni di vita. La Tavola riccionese fu istituita nel ’53, la seconda al mondo dopo quella cilena del ’51. Quarantadue Tavole in Italia, ognuna formata da 25 fratelli, più gli aspiranti, il mezzo secolo di vita si festeggia il 10 e 11 maggio. A Riccione, da tutt’Italia, arriveranno alcuni centinaia di fratelli.
La Tavola romagnola ha organizzato due giornate ricche di avvenimenti. Il sipario si alza la sera del 9 con la cena all’hotel “Promenade”. Il giorno dopo, partenza da viale Ceccarini delle auto d’epoca per raggiungere il Club Nautico di Riccione, dove è stato preparato un buffet. Si beve un bicchiere di rum sulla barca, “Green eyed princess”, del fratello Urbinati e poi tutti in macchina verso San Marino, dove si cena.
La mattina del giorno dopo ritrovo al Club Nautico. Nel porto di Riccione c’è la sfilata delle barche d’epoca. Bevuta di altro rum e veleggiata davanti a Riccione. Alle 12 sfilata d’auto d’epoca in viale Ceccarini. Prevista la presenza di Edilio Di Martino, gran commodoro nazionale e Alberto Belli, scrivano maggiore. In viale Ceccarini, nella sede degli Amici di Riccione mostra fotografica ed esposizione della barca per disabili costruita da Orazio Mulazzani. Inoltre, si onorerà la memoria del riccionese Frangiotto Pullè, primo commodoro nazionale.
Nelle due giornate ci sarà una raccolta fondi a favore dell’Ail (Associazione italiana contro la leucemia).
I fratelli autentici appassionati del mare hanno un ottalogo di fratellanza: 1) obbedisci con rispetto agli ordini del capitano; 2) non attaccare con armi od ingiurie il fratello del tuo stesso porto né di alcun altro porto del litorale; 3) ricevi sulla tua nave il fratello che ti visita, offrigli un posto a tavola e la migliore branda della tua cabina; 4) secondo come tu li tratti ti tratteranno, il capitano loderà il tuo spirito fraterno o ti punirà; 5) non invidiare la nave del tuo fratello, le sue vele o i suoi motori; 6) accompagna il pilota senza porto alla tua base e, anche se non possiede altra ricchezza che il suo cuore, imbarcalo sulla tua nave e consideralo come fratello; 7) non esser orgoglioso né violento, altrimenti i tuoi fratelli ti abbandoneranno e resterai con la tua peste; 8) l’amore per il mare deve essere motivo della tua vita: sacrificala a tale culto osservando queste leggi.