Una struttura moderna sia sul piano architettonico (l’architetto Cervellati si rifaceva in parte al mitico Beaubourg parigino), sia sul piano della quantità e qualità dei servizi culturali. La struttura, grandiosa per la sua mole (e per i costi) in una piccola città di 15mila abitanti, era una scommessa coraggiosamente ambiziosa, che nel tempo si è rivelata vincente. Nel progetto culturale già s’inseriva anche il teatro. Il sindaco era Franco Mazzocchi, l’assessore alla Cultura Oscar Micucci, il dirigente era Marcello Di Bella.
In pochi anni riuscì a diventare il fiore all’occhiello della città e punto di riferimento culturale a livello nazionale. Biblioteca efficentissima con 63 mila volumi, Antiquarium e Museo della marineria (oggi nel nuovo Museo), fonovideoteca (oggi Mediateca), spazio espositivo, emeroteca, sala per conferenze, oggi anche la ludoteca per bambini, iniziative di valore assoluto come i Filosofi, sede del MystFest, della Biennale Grafica, dell’Osservatorio della Cultura Balneare, Archivio del libro Giallo.
L’inaugurazione, presenti le massime autorità regionali, allestiva la mostra fotografica “Giovani sparsi nella città doppia”, una ricerca organizzata e condotta dalla mitica Radio Talpa di Cattolica, che completava il famoso “Questionario Giovani”. La mostra era il prodotto di un anno di lavoro con centinaia di foto scattate, che documentava il percorso dei comportamenti e delle situazioni giovanili sparse nella nostra città, nella doppia e condizionante dimensione di estate/inverno.
Il giorno dell’inaugurazione il Centro fu invaso da centinaia di giovani cattolichini che si ritrovavano “immortalati” e protagonisti della mostra. Era il primo segnale di una partecipazione, che poi ha caratterizzato il Centro fino ad oggi: un grande e qualificato contenitore-centro di aggregazione giovanile con servizi di qualità ed efficienti. Alcuni dati del 2002: 14mila iscritti, circa 16mila prestiti e quasi 49mila presenze.